Domenica
6 maggio 2018, Festa di San Vittore, patrono di Varese, tanto sole a rendere
ancor più brillanti le auto storiche tirate a lucido nell’aia nobile dei
Giardini Estensi, e a far risaltare i colori degli abiti bosini. San Vittore,
cioè Girometta d’oro, anche se la festa è iniziata poco dopo le 6, all’alba,
con la fiaccola accesa su alla Madonna del Monte e la partenza dei tedòfori,
per un giro con la fiamma di oltre 40 km nei rioni cittadini. Alle 10 tutti
riuniti in Salone Estense: regiù Luca Broggini, sindaco Davide Galimberti e
molte autorità, notabili di Varese e cittadini, venuti ad applaudire i
premiati. E si comincia con il premio ‘Mecenate dello Sport’, vinto da Paolo
Maccecchini (foto), noto titolare di una ferramenta che in questi momenti tribolati
per il Varese Calcio sta tirando fuori fior di quattrini di tasca propria per
non far affondare la barca del balùn
varesino. A leggere le motivazioni, il consigliere della Famiglia Bosina
Robertino Ghiringhelli. Si è poi passati al premio per l’attività commerciale,
vinto dall’Albergo-ristorante Bologna dei Lorenzini, Adelmo e Fernanda prima
(arrivarono dall’Emilia a Varese nel 1953), Cesare ora. E infatti era presente
proprio Cesare Lorenzini (foto), in giacca e cravatta e non con il tradizionale ‘scussarìn’, grembiule del suo lavoro,
che ha invitato tutti i presenti nel noto locale di via Veratti. Angelo Monti
ha presentato i vincitori del premio dedicato ai Maestri del lavoro, e quindi
ecco il premio maggiore, la Girometta d’Oro, meritato in questo 2018 da
Giuseppe Redaelli (foto), proprietario de La Tipografica Varese. Giuseppe è apparso
visibilmente commosso, soprattutto quando ha ricordato suo papà Ernesto: “Dedico a lui questo premio, lui che avrebbe voluto vincerlo e non l’ha mai
vinto, a lui devo molto.” Nipote di Giuseppe (fondatore de la Tipografica), figlio
di Ernesto (filantropo varesino) e padre di Gianandrea, Giuseppe ha parlato
della sua attività e dei suoi interessi, dai Monelli della Motta al Rotary, da
Varese Vive all’Autodromo di Monza. “E’ vero, per alcuni anni la mia attività
imprenditoriale ha sottratto tempo a tutto il resto, alla famiglia e anche alla
mia città…” Negli ultimi anni Giuseppe Redaelli ha recuperato. Terminate le premiazioni,
è stata poi la volta del corteo che si è mosso verso la basilica di san
Vittore: Gruppo Folk bosino, Lidia e Antonio con lo stendardo della Famiglia
Bosina, rappresentanti dei rioni in abiti tradizionali, la carrozza con
sindaco, regiù e Giuseppe Redaelli, autorità e auto storiche. Messa Solenne in
basilica con la premiazione della mamma dell’anno, Augusta Taboni. Si legge
nella motivazione: ‘Per aver saputo
costruire, insieme al marito Riccardo e alla numerosa prole, tuttora in via di
accrescimento, una famiglia evangelicamente fondata sulla roccia che –pur nella
semplicità della sua storia- può essere assunta come mirabile esempio in un
momento storico in cui realizzare pienamente se stessi viene di gran lunga prima del donare tutto se
stessi.’
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