Stasera, giovedì 20 ottobre, alle ore 20.30, nella Basilica di San
Vittore a Varese verrà presentato il libro che Gianni Spartà ha dedicato a Don
Vittorio Pastori, il ben noto Vittorione, apostolo delle missioni in terra
africana, varesino dalla grande generosità.
Pensare a don Vittorio significa per me ritornare ad un periodo molto
bello e intenso della mia vita, primi anni Ottanta. Ora non mi trasferirei
nemmeno a Gallarate, allora sarei davvero stato disposto ad andare a vivere in
Africa, seguendo l’amico padre Mauro Serragli, missionario Comboniano. Potere
dell’idealità. Non se ne fece nulla, se non organizzare le Giornate Missionarie
nella mia parrocchia. E proprio in questa occasione aderimmo ad una iniziativa,
che vedeva coinvolto il Vittorione. Si trattava di raccogliere riso, sale e
sapone da inviare in Uganda. Fu una raccolta davvero copiosa, ricordo che i
pacchetti di riso venivano aperti e il riso versato in grandi sacchi di carta,
il deposito era nella vecchia palestra della Robur et Fides, all’oratorio di
San Vittore. Proprio la domenica della Giornata Missionaria venne a Biumo
Inferiore il Vittorione: allora non era ancora sacerdote. Venne a pranzo da
noi. Ricordo che i miei genitori erano preoccupati soprattutto perché non
avevano una sedia adatta: per fortuna la panchetta del pianoforte risolse il
problema. Purtroppo in quegli anni ancora non ero appassionato di fotografia,
né amavo fare la cronaca di tutto, quindi non ho nemmeno una immagine di quel
pranzo né della presenza di Vittorio Pastori a Biumo. Ricordo poi, anni dopo,
la Messa solenne al Palazzetto dello Sport, don Vittorio sacerdote, la sua
morte prematura. E ora l’amico Gianni Spartà, grande esperto in biografie,
dedica al prete missionario un volume. Non ho dubbi: la basilica stasera non
avrà panche vuote.
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