lunedì 24 ottobre 2022

Qualcosa di morbido


 



‘Something soft’, qualcosa di morbido: questo è il titolo della mostra attualmente in Galleria Ghiggini (via Albuzzi, Varese), esposizione della pittrice cremasca Margherita Martinelli. Introduzione critica di Anita Membrini, apertura da mercoledì a sabato (10/12.30-16/19).

Ciò premesso, aggiungo due parole su questa artista quarantenne, studi al Liceo Artistico, all’Accademia di Belle Arti a Brera e poi il desiderio di viaggiare, lunghe permanenze soprattutto in Giappone, terra del Sol Levante che certamente si ritrova nelle sue opere. Presente in diverse gallerie (compresa la Barsy Gallery di New York), vincitrice di premi, Margherita ‘corregge’ la mia prima impressione di una pittura molto astratta.

“Astratta sì ma il mio dipingere trae ispirazione dal paesaggio, dalla luce, da osservazioni nate soprattutto durante i viaggi. Può apparire forse anche molto astratta ma avvicinandosi all’opera si possono cogliere i dettagli che definiscono i miei soggetti veri e propri paesaggi.”

E allora, grazie al suo aiuto, ci avviciniamo a questi dettagli.

“Prendiamo ad esempio le linee dell’orizzonte, sempre presenti. E sopra la linea la materia fluida e morbida, nuvole, gas. Quindi gli elementi vegetali, fiori essiccati, rappresentazione di un mondo esterno ma anche di un mio mondo interiore.”

Abbiamo notato numeri e parole scritte a matita all’interno del quadro: quale il loro significato?

“La parola è per me la chiave, il punto di partenza. Lo è sempre stata. Sono appunti che poi inserisco nella tela, durante il lavoro, non necessariamente all’inizio o alla fine. Sono un tutt’uno con i colori, le pennellate, tratti pittorici a volte in rilievo, per dare l’effetto dell’intensità.”

Caratteristico è anche l’uso della foglia oro.

Come sottolinea Anita Membrini, in Margherita Martinelli l’appassionato troverà la rappresentazione di stati d’animo effimeri, come un vento sottopelle che regala tanta vitalità.


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