Li ho immortalati ieri sera al Palazzetto dello Sport: quello a sinistra
è il Pigio (detto Giancarlo Pigionatti), l’altro è Claudio Piovanelli (detto
Pio). Giornalisti (pensionati) sezione sport del quotidiano La Prealpina (il
Pigio addirittura caporedattore) ancora seguono le sorti della Varese della
palla a spicchi.
Pio è un grande runner, lo si vede correre ancora come un ragazzino, in
tenuta piuttosto fuori modo, o forse alla moda dei suoi tempi. Esperto del Varese
calcio, non disdegna la pallacanestro.
Il Pigio è mio doppio collega, diplomato Isef (come me) e giornalista,
anche se lui è professionista e io solo pubblicista. Per anni ha fatto lunghe,
lunghissime cronache del basket varesino, grande esperto e giocatore a sua
volta, un play davvero caratteristico. Ancora molti ricordano il suo colpo
segreto, la ‘finta Pigionatti’: sguardo a destra, passaggio a sinistra, con la
sua variante, cioè sguardo a sinistra, passaggio a destra. Una mossa
‘telefonata’ che conoscevano tutti, compresa la bidella della palestra di Valle
Olona, che per solito si addormentava durante le partire dilettantistiche.
Mossa risaputa ma in qualche modo efficace.
Li ho ripresi a metà partita. Immagino il loro volto dopo la sconfitta
contro Trento all’ultimo secondo. E immagino i commenti del Pigio, perché Pio è
molto meno sanguigno.
Il Pigio e il Pio: due personaggi.
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