Prima di lamentarci perché i nostri libri non vanno a ruba, noi
cosiddetti autori dovremmo domandarci con quale ardire e ardore ci permettiamo
di chiedere dei soldi alla gente, affinché legga le nostre parole. Davvero ce
lo meritiamo? Davvero non perdiamo tempo noi e lo facciamo perdere ad altri?
Anni fa probabilmente erano gli editori a rispondere a queste domande,
pubblicando solo ciò che – a loro giudizio – meritava carta e inchiostro. Oggi
molti editori non si fanno simili scrupoli, nihil obstat quominus
imprimatur, purché l’autore contribuisca con pecunia in corso di validità.
Quindi, cari autori, non lamentatevi...non lamentiamoci.
sabato 29 ottobre 2022
Prima di...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento