domenica 31 gennaio 2016

La mia scrittura - 11



Non ricordo con precisione il momento, e neppure le mie agende mi aiutano. Era la fine del 1985, novembre, dicembre, non so. Un pomeriggio, o forse un mattino di quelli che trascorrevo, solo, con mia figlia Valentina di pochi mesi, solo perché avevo scelto di rimanere a casa in congedo parentale, mentre Carla iniziava l’esperienza lavorativa. Ho preso un vecchio quaderno, forse una vecchia agenda, e ho cominciato a scrivere la storia di quella mia esperienza di padre, le grandi gioie e le grandi paure di ogni genitore. Dopo qualche tempo, mentre la storia prendeva forma e le pagine si sommavano, per la prima volta ho pensato che quello scritto avrebbe, forse, meritato una pubblicazione non riservata ai soli parenti. Ho terminato la storia, credo nella primavera del 1986, ho riscritto con la macchina da scrivere, non ricordo nemmeno se ho chiesto il parere di Carla o se ho fatto tutto da solo, quando sono deciso vado per la mia strada. Senza alcuna esperienza di pubblicazioni, senza chiedere consigli agli esperti, immaginando che la storia potesse interessare un editore cattolico, ho mandato il dattiloscritto alla LDC, ottenendo risposta negativa. Senza perdermi d’animo, ho tentato con le Figlie di San Paolo, le Paoline di Milano, una fra le maggiori case editrici cattoliche. E dopo qualche giorno, alla fine di settembre del 1986, ricevo la telefonata di suor Battistina, delle Paoline, che si dichiara desiderosa di incontrami, perché la storia è di loro interesse. Grande euforia, uscite a Milano per mettere a punto il testo, firma del contratto e la prima delusione: avrei dovuto attendere oltre un anno, la primavera del 1988, prima di vedere il mio libro uscire nelle librerie, con il titolo ‘Papà a tempo pieno’. Le grandi case editrici programmano per tempi lunghi. Mi sembrava comunque un sogno. Ricordo quel periodo come uno fra i più belli e intensi della mia vita: insegnavo alla Vidoletti, praticamente sotto casa, avevo due bimbe, Valentina e, dall’11 ottobre 1987, Maddalena, ero in attesa di un libro vero, che sarebbe stato distribuito in tutta Italia, in centinaia di librerie cattoliche. Giudicavo quella pubblicazione repentina come la dimostrazione chiara delle mie abilità letterarie, tanto che iniziai a scrivere un romanzo e nuove poesie. Mi alzavo molto presto al mattino, scrivevo a mano, su vecchi quaderni e agende, ribattevo con la macchina da scrivere, dapprima la mia prima, vecchia Antares (identica alla Olivetti Lettera 32) e poi con una Olivetti nuova. E finalmente, il 24 marzo del 1988, ho visto nella vetrina della Libreria San Vittore, in corso Matteotti, il mio primo libro.  


11-continua

Nessun commento:

Posta un commento