ph carlozanzi
...Ma Milàn l'è 'n gran Milàn recita la canzone, e in effetti Varese oggi è apparsa un modesto borgo di periferia, non la culla del basket nazionale. Pubblico in festa all'inizio, ricordi di 70 anni di gloria ma il campo ha visto solo il colore rosso di Milano, una Ferrari paragonata alla Bianchina di Varese. Abbiamo retto un tempo soltanto, e più che altro per demeriti di Milano, che ogni tanto sbagliava, come noi. Fischiato Cerella, Galloway inizia subito con due cavolate, ma poi segna e così siamo avanti 10-4. Moretti cambia a raffica, finisce il primo quarto 12-13. C'è speranza. La quale, però, dura poco. Milano prende la mira, Jenkins comincia la sua danza, Davies è inguardabile, Wayns non ci azzecca, l'Armani prende il largo: 20-34 quando mancano 3' a metà gara. E qui il 'fattaccio'. Non so bene per quale motivo, coach Moretti comincia a protestare. Certamente è nervoso, Varese non carbura e i rossi corrono verso la meta. Fatto sta che l'arbitro lo caccia fuori. Espulso. Il coach lascia il campo in modo certamente più composto rispetto al suo collega Gianmarco Pozzecco, che si stracciò le vesti qualche tempo fa, nello stesso luogo. Ciò comunque non ci fa bene. Finisce 22-40. E ci si riposa. Nella ripresa, piccola fiammata di Wayns (fuoco di paglia), in compenso Charles Jenkins (foto) non perdona, ci si mettono pure Milan Macvan e Krunoslav Simon, e il gioco è fatto. Le nostre percentuali al tiro sono da paura, bene i rimbalzi, ma se non si segna non si vince. 36-61 per Milano alla fine del 3° quarto. L'ultimo periodo è un allenamento, entrano anche i ragazzini, Jenkins mette la ciliegina sulla torta (31 punti, MPV) e così tutto si conclude con un mesto 64-86. Bisognava fare una partitona per stare vicini a Milano, abbiamo fatto una partitella. Alla fine del 3° quarto noi tiravamo col 30%, loro con il 52%. Tiri da tre di Varese: 2 su 17! E' vero, eravamo senza Cavaliero e Campani, ma a loro difettava Gentile. Meritano il primo posto.
Forza, Varese!
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