Il
mio anno di militare, dal settembre 1978 al settembre 1979, mi ha permesso di ‘potenziare’
la mia scrittura epistolare. E’ stato un periodo nel quale ho scritto molte
lettere, agli amici e soprattutto a Carla. Cosa che ho continuato a fare anche
tornato dalla naja, e che non ho mai del tutto abbandonato. Che considerassi la
scrittura anche una forma terapeutica già allora è testimoniato da uno scritto
di mia mamma Ines, in data 25 marzo 1980:
“….Non ho mai voluto
scrivere niente di mio poiché il ricordo dei diari di mia sorella mi aveva
sempre rattristata. Ma oggi Carlo mi ha detto: -Mamma, perché non scrivi? Forse
fa bene scrivere ciò che si ha dentro.- Tenterò, figlio mio, se non altro
lascerò qualcosa che vi aiuterà meglio a conoscere la vostra mamma….”
Ricordo
molto bene. Avevo regalato a mia mamma, malata, un quaderno, consigliandole di
scrivere. Anche se il ricordo della sorella Ines (morta tragicamente, poco più
che ventenne, causa una malattia fulminante), che amava scrivere diari, la
rattristava, mamma Ines tenne da allora un diario, sino a pochi giorni prima
della sua morte, il 19 agosto del 1984. Diario che ho battuto a macchina dopo quel
triste agosto e riprodotto in poche copie, solo per i familiari (foto).
L’incontro
con Carla e i primi anni di matrimonio mi hanno invogliato a scrivere, oltre
che le lettere, anche alcune canzoni, parole e musica. Canzoni che, naturalmente,
hanno un modesto valore artistico, non sono mai uscite dal mio appartamento, che
non canto più da tanti anni, ma restano un bel ricordo, credo gradito per la
persona che tali parole e note aveva ispirato.
7-continua
Nessun commento:
Posta un commento