Un fratello
Pochi giorni dopo la morte di Lidia Macchi, metà gennaio 1987, scrissi questa lettera, pubblicata dal quotidiano La Prealpina. Ero papà da due anni, la morte violenta di Lidia mi aveva colpito, decisi di comunicare il mio vissuto. Rileggendola noto che già allora (mia mamma era morta da 3 anni) cercavo in ogni modo di scagionare Dio da Sue presunte responsabilità verso la morte, soprattutto una morte per omicidio. Inoltre, allora, la mia fede in Dio era meno dubbiosa rispetto ad oggi.
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