ph valentinazanzi
Torno a parlare un istante della mia gatta Amelie, morta ieri, perché ripensando al suo arrivo qui da noi, ottobre 2005, mi sono ricordato di quanto fosse stata accolta con gioia da tutti. Per la prima volta, dopo 24 anni di nozze e tre figlie, prendevamo un animale domestico. Importante soprattutto per me proprio in quel periodo non facile della mia vita.
La citai nel mio racconto lungo 'Vicolo Canonichetta' (con la foto che vedete, scattata da mia figlia Valentina) ma soprattutto ne parlai a lungo in un diario, mai pubblicato, scritto in quel tempo duro. Ecco un passaggio:
....Ho preso
Amelie (mia figlia trattava male anche lei) l’ho portata in sala, la tenevo in
braccio e la accarezzavo: la gattina stava brava e così giravo per casa,
accarezzando lei e pensando alla sofferenza di mia figlia, al mio essere stato
genitore incapace. Sono arrivato in sala, con Amelie sempre in braccio e ho
guardato fuori dalla finestra. M’è venuto di parlare al gatto, di spiegare:
‘Ecco l’albero, ecco l’auto, ecco il bambino che gioca...’ esattamente come
facevo con le mie bambine......
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