E’
stato presentato ieri, alla Feltrinelli, il volume ‘Almanacco delle tradizioni
bosine’. Di che si tratta lo leggerete più avanti, scoprendolo dalle parole
dell’autrice, Diana Ceriani, cantastorie lombarda (è di Castello Cabiaglio),
ieri in perfetta tenuta bosina, insieme al fisarmonicista (nonché marito) Fabio
Casa, alla figlia Arianna e ad alcuni rappresentanti del circolo della lettura
a voce alta, ‘La voce sogna’. A presentare Diana e il libro l’editore Pietro Macchione
e Chiara Zangarini, scrittrice.
Ma
ecco di che si tratta:
“Dopo anni di appassionate ricerche
quasi spontanee, su tradizioni, leggende, usi, costumi, modo di vivere e di
pensare della nostra gente, dopo un forte sentimento di appartenenza che si è
trasformato in amore per la mia terra, ogni suo albero, ogni suo problema, ogni
sua sfumatura che accompagna inesorabilmente l’avvento ciclico delle stagioni
prealpine, dopo tutto questo e molto altro, ho raccolto il materiale inedito di
poesie e testi composti da me (che in realtà di materiale ha ben poco essendo
molto emozionale) e ne è scaturito un libro: ‘Almanacco delle tradizioni
bosine’ con sottotitolo “I stagiun dur cör”, che l’instancabile ed eccellente
editore Pietro Macchione ha messo sotto la sua ala pubblicandolo, con mia
immensa gratitudine.
Un viaggio giorno per giorno che ci
conduce a scoprire i momenti salienti di vita vera, quella in cui l’uomo è
interdipendente con la terra che abita, la rispetta, la ama. Ogni stagione
prende vita, ricordando le origini del popolo bosino e ragionando sull’oggi che
stiamo vivendo.
La rinascita primaverile anticipata dal
desiderio contadino del risveglio della terra che, con prima si poteva
lavorare, con più produceva, i momenti religiosi importanti, come la Quaresima
vissuta con rigore o il Natale, vissuto in povertà ma con amore,
l’Estate con il gran lavoro in campi ed
orti, badare agli animali, portare attenzione ai piccoli segni di sofferenza
che la terra mostra e che dimostrano il distacco dell’uomo dalla vita naturale.
L’Autunno con i suoi indispensabili ed
eccellenti prodotti,
l’Inverno con le sue difficoltà e la sua
magia.
La bellezza dei nostri laghi e delle
nostre montagne, leggende prealpine e storie di personaggi realmente esistiti e
degni di nota, tradizioni importanti e radicate come il falò di S. Antonio o la
Giöbia, il tutto condito da un grande rispetto per quel fondamento che si
chiama famiglia. Riportando dal libro scrivo: “Diamo valore e difendiamo la
famiglia, culla storica delle radici che unite formano il bosco del popolo”.
Il mio desiderio ed intento con questo
libro è unicamente quello di far ragionare e soprattutto emozionare. Nulla di
puramente nozionistico. Solo cuore. ‘I stagiun dur cör’.”
Il
libro si trova nelle librerie varesine e lo si può ordinare online al sito dell’editore:
www.macchionepietroeditore.it
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