Sabato
scorso, 26 novembre, la Lega Nord varesina ha festeggiato i trent’anni di vita
della storica sede di piazza del Podestà. Era il 1986 quando i leghisti, con i
primi guadagni, presero possesso di quei centralissimi locali. E fra i
primissimi, oltre a Umberto Bossi, ecco Giuseppe Leoni e Roberto Maroni,
presenti sabato a Varese (foto). Bossi non è affatto contento di Salvini e della piega
troppo a destra della ‘sua’ Lega, e confida nel prossimo Congresso per liquidare
il nuovo condottiero del Carroccio. Ma sarà dura che abbia i numeri per farlo.
Comunque non è di questo che vorrei parlare. Nel 1986 la mia prima figlia aveva
un anno, e io avevo ben altro a cui pensare. Non mi interessavo certo di
politica. Ma Bossi, l’altra sera, ha ricordato un evento con commozione, la
presa del Comune di Varese, di Palazzo Estense, e quelle stelle nel cielo
sereno, che spesso sono tornate a confortarlo nei molti momenti duri della sua
vita, soprattutto recente. Ebbene, penso che il senatur si riferisse alla notte
fra il 13 e il 14 dicembre del 1992. Si era votato per le comunali, la Lega
aveva preso il 37,4% contro il 17,6% della Dc post tangenti e l’8% del Pds. E
quella notte Bossi, Leoni, Maroni & soci fecero gran festa nella sede di piazza
del Podestà, nel cielo brillavano le stelle del nuovo soggetto politico. Io ben
ricordo quegli anni, perché proprio a partire dalle comunali del 1992 cominciai
a seguire la politica come giornalista: cioè a seguire la Lega, perché era il
tempo della Lega, allora. Se guardo Bossi oggi pare passato un secolo, la Lega
ha perso Palazzo Estense, le stelle sono offuscate. Così va la vita. E i movimenti politici seguono la legge della vita: una parabola che sale e poi discende. Mentre le stelle sono sempre alte nel cielo.
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