venerdì 3 febbraio 2017

Il mitologico Augusto Caravati


                                                                  ph carlozanzi


Il geometra Augusto Caravati ha ricevuto questa sera, in Salone Estense, il Premio del Circolo degli Artisti varesini. Un riconoscimento importante, che premia in primis la vena artistica (scultore, soprattutto) di Augusto, ma anche la sua genialità di progettista di edifici, molti realizzati, altri rimasti sul lucido di un progetto. E bravo il nostro Caravati, un personaggio che Mauro Della Porta Raffo ha definito addirittura ‘mitologico’, dato che di lui parlava già il padre di Mauro, Manlio Raffo. Presenti Ferruccio Zuccaro e Antonio Bandirali (per il Circolo degli Artisti), Giuseppe Armocida, Gianni Spartà, il già citato Raffo, oltre a numerose autorità (sindaco, prevosto….) e a molti varesini, soprattutto d’antan, come non più giovanissimo è il Caravati: ma sempre giovane di testa. Presente anche una rappresentanza della Famiglia Bosina, perché Caravati è il regiù per antonomasia, anche se ha ceduto lo scettro prima a Cicita Sottocasa e poi a Luca Broggini. Oggi, come spesso mi capita, avevo i minuti contati ma ci tenevo ad esserci, a scattare qualche foto, ad abbracciare idealmente Augusto, che tanto ha dato a Varese (in opere remunerate e in altre gratis) e che ha aiutato anche la mia velleità di narratore. Ricordo quando mi invitò a visitare la sua villa alla Prima Cappella, soprattutto il suo laboratorio: lì scoprii l’anima artistica del regiù, la sua passione per la scultura (è suo ad esempio il Pin Girometta d’argento, che viene assegnato al Poeta Bosino).

Ad multos annos, caro Augusto!

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