sabato 25 febbraio 2017

La recensione e il mistero


Grazie al caro amico Arnaldo Bianchi, ho recuperato la recensione (apparsa sul quotidiano La Prealpina in data 30 aprile 1952, a firma F.T.), scritta dopo il concerto di mamma Ines in Salone Estense. Elogi e anche qualche critica. Purtroppo non si fa cenno al tipo di pianoforte, quindi il mistero del piano della Vidoletti rimane. Sarà quello del concerto? La mia ricerca continua.


Il primo concerto
della pianista Ines Ravasi

La giovane pianista Ines Ravasi s’è presentata ieri sera per la prima volta al pubblico, in un concerto particolarmente impegnativo per la eclettica varietà del programma presentato. Ed ha vinto brillantemente la sua prima battaglia d’arte, senza tradire affatto quella emozione di cui era certamente pervasa come tutti i debuttanti.
Con la Ravasi si è avuta una grata rivelazione, sia dal punto di vista del temperamento che della preparazione. Questa giovane pianista è padrona d’un tocco che riassume potenza e scorrevolezza insolite. A questi pregi naturali, occorre aggiungere una rilevante tecnica e soprattutto l’invidiabile facoltà di assimilare prontamente i vari stili degli autori rendendoli nelle loro particolari caratteristiche. Bach, Beethoven e Franck, in modo speciale quest’ultimo nel mirabile preludio corale e fuga, hanno rappresentato la parte classica del concerto, e la Ravasi non è uscita schiacciata affatto da tanta musicalità, anzi, si è difesa benissimo.
Certo non tutto è lucente e perfetto nella Ravasi; qualche deficienza è affiorata: impulsivo uso del pedale, ridondanza di potenza a detrimento della distribuzione degli effetti che in certi punti del concerto si sarebbe desiderato maggiore, un non completo adeguarsi talora fra la tecnica e le possibilità espressive. Ma sono difetti attribuibili alla gioventù  e alla inesperienza e non a doti naturali e alla preparazione che invece fanno sperare bene per l’avvenire di questa giovane concertista, se non le verrà meno la perseveranza e il sacro fuoco dell’arte.

                                                                                      F.T.

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