giovedì 31 ottobre 2024

Auguri Rebecca


 

Felice compleanno alla mia nipotina Rebecca Zoe.

Run with sons



 

Amo molto correre con le mie figlie. Corsette a ritmo blando, rilassanti, senza stress, lungo i meravigliosi percorsi delle nostre terre prealpine. Saliscendi, alternanza di sforzo e recupero. Io sono dotato, a livello timer, solo di un vecchio cronometro, ma loro possono disporre di più moderne tecnologie e così mi mandano il percorso fatto. Ecco allora gli itinerari di due miei giri classici: il tour del Casluncio e il Big Tour. 

mercoledì 30 ottobre 2024

Suor Vittoria


 



Mi giunge questa immagine di suor Vittoria (foto in alto) e allora non posso non arretrare di molti anni, gli anni Settanta/Ottanta all'oratorio di Biumo Inferiore, quando suor Vittoria (per la parte femminile) si dava da fare insieme a Don Angelo per il cammino della Comunità giovanile Shalom. Vittoria di nome, un nome adatto a chi era una vittoria (grazie al suo sorriso e al suo temperamento) contro la tristezza e la noia. Ma anche di altro vorrei parlare. A metà degli anni Ottanta la suora di Maria Ausiliatrice lasciò Biumo e salì a Sant'Ambrogio, dove io nel frattempo ero andato ad abitare. Insieme organizzammo una vacanza a Santa Caterina Valfurva, per i preadolescenti. Allora, forte dei miei trent'anni e di una fede che avrei detto robusta, mi permettevo persino di commentare la Parola di Dio (vedi foto). Il 7 luglio del 1986 organizzammo una bella camminata al rifugio V° Alpini Bertarelli (m 2877), in alta Val Zebrù (foto). Partimmo col sole, ma arrivarono le nuvole. Non eravamo molto distanti dal rifugio, suor Vittoria ebbe un mancamento, non se la sentiva di continuare, la presi letteralmente in spalla e arrivammo al rifugio. Nevicava. Il calore della dimora in legno e sassi permise alla sorella di riprendersi, tornò il sole, la discesa fu agevole, salvo che un ragazzo scivolò, si procurò un taglio al labbro e trascorsi qualche ora con lui al Pronto Soccorso di Bormio. Ma avevo trent'anni e tanta fede.   

Noto dalla foto che l'effetto malefico degli anni pare risparmiare suor Vittoria: uguale il volto e il sorriso.

martedì 29 ottobre 2024

Ciao Matilde


Quando una giovane vita si arresta facendo sport, mi sento particolarmente coinvolto. Matilde Lorenzi, ragazza piemontese di 19 anni, promessa dello sci azzurro, caduta ieri in allenamento con la nazionale in Val Senales, è morta. 

Ho avuto modo di raccogliere la testimonianza della docente che era la presidente di Commissione alla maturità nell'Istituto superiore di Bardonecchia, frequentato da Matilde. Al termine della prova orale, la prof aveva chiesto alla candidata cosa pensasse del suo futuro. La giovane aveva risposto che era stata 'assunta' dall'Esercito, per potersi allenare a tempo pieno, e che ovviamente era felice e sognava vittorie, mondiali, Olimpiadi. Tanta felicità sulla neve, tanta velocità e vento contro la maschera.

I miei alunni sanno bene la differenza fra sport per la salute e sport agonistico. Il che non vuol dire che io sia contro lo sport agonistico. Sarei contro la vita. Perché dalla vita chiediamo felicità, e la felicità può voler dire rischio. Ma se fossi il padre o il nonno di Matilde sarei solo disperato.

Un abbraccio, ragazza delle nevi. 
 


lunedì 28 ottobre 2024

Ciao, Lelella


 

Nella notte fra domenica 27 e lunedì 28 ottobre è morta la mia amica Ornella Castellini detta Lelella. Sapevo che era molto malata. Non pensavo così tanto. Casualmente in questa foto, scattata durante il nostro incontro annuale dei compagni del liceo classico 'Cairoli' (era il maggio del 2019), il nero e l'azzurro ci uniscono, come eravamo uniti dalla passione per la grande Inter. Lei ancor più tifosa di me. I nostri messaggi spesso finivano con cuori nerazzurri. Di lei ho sempre invidiato la vitalità e il sorriso. Spesso parlavamo di libri, perché Lelella lavorava a Milano in una casa editrice. Era una nonna felice, come lo sono in genere tutti i nonni, me compreso. 

Un abbraccio, cara Lelella. Certamente, con la mia poca fede, pregherò per te.

domenica 27 ottobre 2024

Cos'hanno sentito le mie orecchie!!!


Ieri pomeriggio, domenica 27 ottobre, ero rilassato nella mia tradizionale corsetta in Villa Toeplitz. Come al solito, molte le presenze di persone con cani. Sorpasso una signora con animale. Sto alla larga. Noto che il quadrupede un poco ringhia e tende il guinzaglio, come a volermi insidiare al calcagno. Proseguo indifferente. Sento testuali parole uscire dalla bocca della donna: "Quello lì sta in piedi per miracolo, stai buono altrimenti ci tocca anche pagare la multa!!!" Il vero miracolo non è il mio stare in piedi, ma il fatto che non abbia risposto per le rime alla maleducata rappresentante del gentil sesso, per niente gentile. Ha confuso la mia corsa in scioltezza e relax in un procedere instabile e claudicante. Già il 'quello lì' non è un buon esordio, non parliamo del resto. 

Certo, nel febbraio del 2000 (foto in alto, mezza maratona di Malta) la mia corsa era più energica e vigorosa, e nemmeno la donna più villana e orba mi avrebbe definito uno che sta in piedi per miracolo! 
 

Alviti bombarda, Pistoia crolla


 




Domenica 27 ottobre, ore 18.40 circa: fuori dal Palazzetto gli ultras accendono fuochi e cantano inni alla vittoria, non paghi di aver interrotto l'allena
mento di sabato, per dire ai giocatori della OJM che o vincono o non li seguono più. Non occorre essere Freud per capire che così non si dà serenità alla squadra. La Pallacanestro Varese comunque deve vincere, perché dopo 4 partite è ancora a zero tituli. Però manca ancora l'infortunato Mannion, e inoltre notiamo che Brown (il migliore in campo dell'ultimo match) sta fuori con il cappellino in testa. Come mai? Lo saprà il coach, e allora via, si parte. Male per Varese, 11 a 2 per Pistoia e già si vedono le streghe. Ma ecco la OJM si rianima, grazie a due triple del numero 2 Alviti (che sgancia le prime due bombe della sua magica serata), a una di Librizzi e ad un assist Libro più schiacciata di Kao, sicchè si va al primo riposo 26-18, e ciò è incoraggiante. Dimenticavo: è già in campo nel quintetto l'ex Jaron Johnson. Si riparte bene, tanto che arriviamo a +14 (34-20), anche se Kao e Hands non paiono in serata stratosferica, e neppure Johnson è protagonista in campo. E infatti Pistoia risale inesorabile e si va all'intervallo lungo addirittura sotto: 47-50. Si teme il peggio. Ma c'è Davide Alviti in serata frizzante, ben spalleggiato da Librizzi: bum, bum, bum, bum, quattro bombe di fila e i ragazzoni di Pistoia traballano. Andiamo all'ultimo intervallo 78-64: senz'altro basterà! E invece no, la OJM è nata per far soffrire. A 2 minuti dalla fine una tripla di Hands pare mettere fine alla partita (93-80 per noi) ma i toscani non mollano l'osso, ci credono, noi ci facciamo prendere dal panico, falli in attacco, palle perse, il coach non chiede il tempo, 95-87, poi 95-90, addirittura 97-95 quando mancano 10 secondi, e allora Mandole chiede time-out (ultima foto). Ci gira bene. Falli sistematici degli ospiti, Hands manofredda mette  due su due dai liberi, schiacciata finale sempre sua e vittoria per 102-95. Quindi: bene i due punti, ossigeno di primissima qualità, ma c'è da lavorare, e parecchio. Intanto Nicco Mannion: quando la caviglia sarà a posto? Ma soprattutto: resterà a Varese? Si attende poi Spencer per potenziare il reparto lunghi. Johnson non ha fatto una grande impressione ma è appena arrivato e lasciamo tempo. Intanto ringraziamo i 29 punti di Alviti e avanti con le vittorie.
Forza Varese!!!!!

Contro la pioggia







 

Davvero non se ne può più con questa pioggia. Che rottura di c.......! E allora consoliamoci un po' con queste immagini, che il mio amico Bruno Bini (montagnino fotografo) mi invia, reduce da recenti giorni trascorsi in Val Pusteria. Le dolomiti non tradiscono mai, in ogni stagione.

E vi aggiungo anche un'altra immagine, sempre di montagna. Il mio amico Enrico Piazza è andato sino in Germania, dalle parti di Berchtesgsden, pur di trovare il sole.




sabato 26 ottobre 2024

Gli autoscatti di Debora Barnaba


 





Una fotografa specializzata in autoscatti sul suo corpo nudo, l'incontro con una designer che realizza gioielli da 'indossare' e adattare al corpo, il colore, la rielaborazione, la foto che si fissa su pannelli metallici, e l'osservatore che indaga su quei corpi, definiti da chi si espone in prima persona 'vitali ed energetici'. Ecco, in estrema sintesi, la storia di 'BODYlicious', la mostra che si è aperta in Galleria Ghiggini a Varese. La fotografa è la milanese Debora Barnaba, che già avevo conosciuto (foto in alto) sempre da Ghiggini con i suoi corpi nudi in bianco e nero; i gioielli definiti 'gender-fluid' sono di Luise Zucker, tedesca della Germania dell'Est. Debora li indossa, scatta, il suo corpo da soggettivo diventa corpo assoluto. Autoscatti d'arte, tre serie da tre immagini, e per ogni serie un gioiello diverso (foto sotto). Questo si può vedere alla Ghiggini di via Albuzzi 17 a Varese, dal martedì al sabato (10/13-15/18), introdotti alla mostra da Eileen Ghiggini, che continua ad ospitare nei suoi spazi raffinati giovani artisti emergenti. 
Per info: www.ghiggini.com     galleria@ghiggini.it   351.8322126



Lucia Guillèn tra corpo, tessuto e colore





 

Continua alla Galleria Ghiggini di via Albuzzi 17, a Varese, la personale dell'artista argentina Lucia Guadalupe Guillèn. Titolo: 'Tra corpo, tessuto e colore.' La ricerca della pittrice, classe 1987, si concentra da tempo sul corpo, in particolare sul corpo femminile, e di questo esplora soprattutto mani, cosce, abiti. Delicati acrilici su tela, colori tenui, cure dei dettagli, soprattutto dei ricami. "Dipingo emozioni attraverso i corpi femminili" dice la Guillèn. "Credo che il corpo abbia un forte potere comunicativo." Attenzione alla postura, che esprime i diversi stati d'animo: riservatezza, gioia, fermezza (foto in alto, la donna soldato). Studi artistici alle spalle (Accademia di Belle Arti di Milano e Venezia), Lucia Guillèn ha già collezionato mostre e riconoscimenti.

La Galleria Ghiggini è aperta da martedì a sabato (10/13-15/18).

Contatti: galleria@ghiggini.it     351.8322126

Ferruccio in Circolo


 




Il Circolo degli Artisti di Varese, guidato dal vulcanico Antonio Bandirali, ha preparato questo pomeriggio, sabato 26 ottobre, nella bella sala di Varese Vive, una grande festa per il suo presidente onorario, Ferruccio Zuccaro, arzillo centenario dalla straordinaria vitalità. Peccato non averlo potuto fotografare, perché in ampio ritardo sulla tabella di marcia (avevo un altro impegno), che prevedeva il taglio della 'torta' alle 17. Poco male, perché l'avvocato Zuccaro era presente nell'ampio servizio su 'Living' (foto), ma soprattutto nelle oltre quaranta piccole opere, realizzate dagli artisti del Circolo in onore del festeggiato. Ne propongo due: quella di Nicoletta Magnani (Ferruccio e il tricolore) e quella di Milena Pozzatello (Ferruccio col cappello). 
Mi giunge ora una foto dell'amico fotografo Mario Zeni, che mi permette di completare il post. Quindi: grazie a Mario e lunga vita a Ferruccio Zuccaro.




40 anni dopo: Franco Tardonato


 






Vernissage questo pomeriggio, sabato 26 ottobre, in Sala Veratti a Varese, della mostra 'Franco Tardonato-Quarant'anni di sogni rinnovati', evento per ricordare il noto pittore varesino, morto prematuramente quarant'anni fa, nel 1984. Esposte molte opere, che coprono tutto il percorso artistico di Tardonato, nato a Varese nel 1938, precoce artista che ci ha lasciato a soli 46 anni. La personale, fortemente voluta dalla famiglia e subito incoraggiata e realizzata dal nostro Comune, è stata introdotta dalla figlia Sara, anch'ella artista, scultrice di talento. Ricco il catalogo, realizzato da Debora Ferrari. Hanno preso la parola, davanti ad un folto gruppo di ammiratori dell'artista, oltre alla figlia Sara, la moglie Ida, l'assessore alla cultura del Comune di Varese Enzo R. Laforgia, Giuseppe Micalizzi per la Famiglia Bosina, Daniele Garzonio per l'Associazione Liberi Artisti della provincia di Varese, Luigi Barion per Varese per l'Italia 26 maggio 1859 e Giuseppe Barra, presidente del Parco Campo dei Fiori. 40 opere che si possono ammirare sino al 30 novembre. 

Auguri, don Angelo

 


Felice compleanno al mio amico don Angelo Morelli, il sacerdote della mia adolescenza e della mia giovinezza, il prete che nel 1970 fondò la Comunità Shalom di Biumo Inferiore, che nel 1981 ci ha sposati. Il questa foto il don è piuttosto in disparte, seduto ai miei piedi, e per giunta in ombra. In realtà era lui che stava in piedi e noi, seduti, ad ascoltarlo. Siamo nel 1971, vacanze comunitarie (per soli maschi) a Rapallo. Per fortuna l'anno dopo diede vita alle prime vacanze miste, in Val Gardena.  

venerdì 25 ottobre 2024

Il mio amico Italico


 

Incredibilmente non ho foto del mio amico Italico Rossotti, quindi posto un'immagine del campo da basket dell'oratorio varesino di San Vittore. Già, ma chi è questo Italico? Ieri sera, fra i molti presenti per 'Happiness', non mancavano stagionati ragazzi d'oratorio, ma il più anziano di tutti era certamente Italico, che ho rivisto dopo tanto tempo, e con il quale mi sono messo a chiacchierare prima che parlasse don Claudio Burgio. E così ecco la sua storia. Classe 1932, restò orfano di padre a soli 4 anni. Il papà di Italico era da poco giunto a Varese, vincendo un concorso. Lavorava a Palazzo Estense, sede del Comune. Quella mattina del 1936 camminava da via Dandolo verso la sede di lavoro, in via Sacco. In via Marcobi (allora via Verbano) scoppiarono le tubature del gas, vi furono otto morti, e fra questi anche lui. Italico era il maggiore, aveva un altro fratello di due anni e un terzo che nuotava ignaro nella pancia di sua mamma. A quindici anni il mio amico era già al lavoro, a 19 morì anche la mamma, sfinita da una vita di sacrifici, vissuta però nella fede in Dio. E questa fede è sempre stata la marcia in più di Italico, che si sposò a quarant'anni, non ebbe figli ma si impegnò con dedizione nel lavoro, nella famiglia e nella comunità parrocchiale. Se penso a Italico penso agli anni Sessanta, a Mons. Enrico Manfredini, al post Concilio, alla nascita di realtà ecclesiali (vedi ad esempio il Consultorio La Casa) ancora oggi operanti in città, all'impegno dei cristiani in politica. E Italico c'era sempre. Ci siamo incontrati negli anni Novanta, in casa della poetessa Renata Spinella, una donna sola, che Italico e sua moglie aiutavano da tempo. E al Consultorio, e in altri momenti della vita pubblica della nostra città, perché Italico, comunque, c'era. E c'era anche ieri, nonostante i 92 anni, due importanti interventi chirurgici e la morte della moglie due anni fa, dopo 51 anni di nozze. Ho chiesto all'amico il segreto della sua vitalità ultranovantenne. Risposta: "Non prendersela, stare sereni e confidare nel Signore. Dieta mediterranea. Niente eccessi. Perché il vino fa bene, basta non berne in eccesso. " 

Un Happiness musicale


 


Happiness vuol dire felicità, e di volti felici ieri sera, venerdì 25 ottobre, se ne vedevano in abbondanza all'oratorio di San Vittore, soprattutto volti giovani, e questo fa molto piacere. Festa grande per il progetto Happiness, che da qualche anno apre le porte dell'oratorio ai giovani che, senza un programma fisso, desiderano trovarsi. Un'apertura di porte evidenziata anche dal logo di questa meritoria iniziatica educativa. E da stasera lì si potrà anche fare musica, grazie all'insistenza di alcuni ragazzi (in particolare Michele) e alla buona volontà (unita ai danari) di quanti hanno a cuore questa struttura e questi giovani. Taglio del nastro del nuovo locale adibito a suonare, cantare, ascoltare, con la presenza di don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, uno che di giovani più o meno fragili se ne intende. Autorità, naturalmente la chiesa locale (con il nuovo prevosto), 'padrona' degli immobili di via San Francesco, movimentati ora da tanta vita in divenire. Un progetto che vede la partecipazione di molti volontari, fra gli altri docenti in pensione che si rendono disponibili a fornire lezioni, scolastiche e di vita. Infine un ricordo personale, visto che si parla di strumenti e di note. Erano gli anni Settanta, non frequentavo l'oratorio di San Vittore ma quello 'Molina' di Biumo Inferiore. Al primo piano di quel vetusto palazzo nobiliare si aprivano parecchie aule, una delle quali (mi pare la penultima del corridoio) era deputata alle prove della corale e ai lodevoli tentativi di imitare i gruppi beat del tempo, da parte del complesso 'Le Volpi', che trovava il suo palcoscenico di elezione durante il Befanino, uno Zecchino d'Oro varesino, che riempiva il salone e offriva uno spettacolo di tutto rispetto. 

Il cinema di Silvio Soldini


 

Verrà presentato questo pomeriggio, venerdì 25 ottobre, alle ore 18.15, a Villa Recalcati (piazza Libertà 1, Varese) il libro di Domenico Lucchini, 'Magico realismo-Il cinema di Silvio Soldini' (Dadò Editore). La presentazione fa parte degli eventi del Festival del racconto-Premio Chiara 2024. Saranno presenti: Silvio Soldini, Domenico Lucchini e Luca Mosso.

giovedì 24 ottobre 2024

Torna il Poeta Bosino

 


Famiglia Bosina

Concorso Famiglia Bosina di poesia dialettale per il premio

"POETA BOSINO 2024"

BANDO

Art. 1 — Il soggetto del concorso è a libera scelta, elaborato sia secondo canoni scherzosi e satirici della classica "bosinata", sia secondo quelli della lirica impegnata.

Potrà conseguentemente toccare sentimenti, emozioni e stati d'animo personali, come pure tradizioni, luoghi, fatti e personaggi della terra bosina.

Condizione unica ed irrinunciabile è l'utilizzo del dialetto bosino o affine, purché dell'area linguistica Lombarda.

Art. 2 — Ogni concorrente potrà partecipare con un massimo di due componimenti che non siano già stati premiati in altri concorsi, né già presentati in precedenti edizioni di questo concorso.

At. 2 bis — Ogni componimento dovrà essere accompagnato obbligatoriamente dalla traduzione letterale in lingua italiana.

Art. 3 - termine ultimo per la consegna delle poesie 14 dicembre corrente anno.

Le poesie dovranno pervenire alla Famiglia Bosina adottando una delle seguenti modalità:

 spedizione via posta ordinaria a Libreria Antiquaria Canesi - via Walder 39 - Varese (farà fede la data di invio postale) oppure conseqna diretta nella buca delle lettere della libreria o direttamente al Sig. Canesi.

 in alternativa le poesie in concorso potranno essere inviate in modalità diqitale via e-mail all'indirizzo segreteria@famigliabosina.it. Anche in questo caso fa fede la data di invio della e-mail.


Art. 4 — Sulla busta o plico e sui fogli recanti i componimenti (in 6 copie) non dovranno assolutamente comparire le generalità del concorrente, o comunque ogni e qualsiasi indicazione atta a far riconoscere il concorrente stesso. I componimenti dovranno essere identificati da un "motto" od uno "pseudonimo", che dovrà essere riportato su di una busta sigillata recante ne/ suo intemo l'allegato modulo debitamente compilato in tutte le sue parti. Qualora i componimenti fossero due dovranno essere inseriti nel medesimo plico e contrassegnati con lo stesso "motto" o "pseudonimo".

Attenzione:

per chi scegliesse la modalità digitale si prescrive quanto segue: il poeta, con un unico invio e-mail all'indirizzo segreteria@famigliabosina.it, allega:

 la poesia o le poesie (2 max) dovrà/dovranno essere inviata/e in formato .pdf (non si assumono responsabilità per eventuali non conformità o difficoltà di lettura se il documento venisse inviato con formati diversi: .doc .docx .odt .pages etc.). Il documento (o i due documenti) non dovrà/dovranno contenere indicazioni atte a identificare direttamente l'autore, ma soltanto un "motto" o "pseudonimo" come nel caso dell'invio per posta ordinaria  la scansione diqitale (formato .pdf o immagine es.: .png o simili) del modulo riportato nella prima pagina del bando, compilato debitamente efirmato. La segreteria della Famiglia Bosina sifa carico dell'invio delle poesie alla giuria assicurando la consueta forma anonima.

 

Art. 5 — I componimenti presentati che non rispettino tutte le condizioni dei precedenti articoli verranno automaticamente scartati senza che sia dovuta comunicazione alcuna al concorrente.

Art. 6 — La Commissione Giudicatrice è nominata dal Consiglio della Famiglia Bosina.

La Commissione, il cui giudizio è insindacabile, sceglierà tre finalisti, fra i quali designerà il Poeta Bosino dell'anno; essa ha comunque la facoltà di non assegnare i/ premio.

La Commissione Giudicatrice, a propria discrezione, potrà segnalare, in aggiunta, un componimento meritevole per i contenuti riguardanti tradizioni, luoghi, fatti o personaggi della terra bosina.

Art. 7— La premiazione si terrà nel corso della annuale "Festa do ra Giôbia"la sera di giovedì 30 gennaio 2025. Nel caso sorgessero impedimenti come accaduto negli ultimi anni, sarà comunicata l'eventuale diversa modalità di premiazione.

Art. 8 — Tutte le composizioni inviate per il Concorso rimangono a disposizione della Famiglia Bosina, che si riserva il diritto di pubblicarle.

Art. 9 — La partecipazione al Concorso comporta l'incondizionata accettazione di tutte le norme contenute nel presente Bando.

Segretario del Premio: Marco Broggini.

Come da tradizione ormai pluridecennale, torna il bando per partecipare al concorso di poesia dialettale Poeta Bosino 2024. Chi riuscirà a scalzare dal 'trono' Antonio Borgato (foto in alto), vincitore lo scorso anno? Bisogna anzitutto partecipare, in tanti, e poi si vedrà. C'è tempo sino al 14 dicembre.

Altre info su www.famigliabosina.it