Oggi
è domenica, giorno adatto per l’argomento: la Santa Messa. Credo di non essere
mai andato a Messa (e ci vado da sempre) per forza, con fatica…forse quando ero
piccolo piccolo, ma già in seconda elementare ero preso da fervore religioso, da
virus del bravo bambino, facevo il chierichetto, quindi la Messa per me non è
mai stata un peso. E’ stata per molto tempo anche un piacere, uno spazio dove
esprimere alcune mie ‘doti’ (come lettore, come cantore…). Ricordo di aver
stabilito anche un record non dico imbattibile, ma certo singolare (soprattutto
per un laico): quattro Messe in una sola domenica. Una perché ero padrino di
Cresima, un’altra perché dovevo cantare, un’altra perché era una celebrazione
serale con processione e noi della Shalom eravamo invitati e una quarta perché
dovevo leggere! C’è stato un tempo nel quale addirittura prendevo gli appunti
durante le prediche di don Angelo, o di altro prete che ritenevo meritevole.
Col passare del tempo la Messa per me è diventata sempre più spazio di
preghiera, sempre meno luogo di servizio
liturgico. Col passare degli anni sono diventato anche più esigente per ciò che
riguarda la predica. E’ raro che trovi un sacerdote capace di catturare la mia
attenzione, di lasciare un segno. Lo so, sono pretenzioso, ma non credo sia
colpa mia. Oggi a volte vivo la Santa Messa con una certa fatica, non perché
non abbia più il desiderio di pregare oppure un’ora libera, da passare al fumo
delle candele (ma che fumo, oggi sono tutte elettriche!), ma perché mi sento
incoerente. In particolare il momento del Credo non è facile per me.
55-continua
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