venerdì 15 luglio 2016

La voce di Rebecca


Stamani, alle 6, internet mi ha regalato la tragedia di Nizza. Ho letto qualche riga, mi sono rifiutato di continuare, di vedere immagini e aprire video. La mia curiosità mi pareva offensiva. Avrebbe poi fatto lievitare l'odio e la voglia di vendetta. Sono tornato a letto pensando: 'Non ha più senso vivere.' Verso le 7.30 sono stato svegliato dalla voce di mia nipote Rebecca, che non ha ancora tre anni. E' stata una carezza e insieme un pugno nello stomaco. Ho sentito, forte, una responsabilità verso di lei, verso sua madre, che è mia figlia. Dovevo loro qualcosa, la voglia di vivere, nonostante tutto. A fatica sono salito in bici, verso il Campo dei Fiori. E mentre pedalavo pensavo: 'Di fronte a tanta morte, ci vuole tanta vita. Non basta vincere la depressione, la tristezza cupa, lo sconforto: ci vuole un di più di vita.' 

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