Il
dubbio è esattamente questo: non poter stare con agio né di qua né di là,
oppure stare un giorno un po’ più di qua, e un altro un po’ più di là….Se
stiamo alla Parola, il dubbio viene dal maligno…’La tua parola sia sì sì, no
no, il di più viene dal maligno…’ ma poiché ho dubbi sulla Parola, non mi
condiziona sino al timor di Dio, all’obbedienza.
“Credo
in Gesù Cristo, Suo unico figlio…” Mi posso definire cristiano? Credo in Cristo
non solo come personaggio storico ma anche come Figlio di Dio?
Non
posso rispondere né sì né no.
Vi
prego, credetemi, non è per paura o per comodo.
La
fede è un salto nel buio, è il rischio di far tacere le pretese della nostra
ragione. Mi ritrovo ogni giorno davanti al baratro che devo saltare, non so
bene se ce la farò, né cosa troverò dall’altra parte. E ogni giorno ripercorro
la strada dei ragionamenti, che alla fine mi portano a dire: ‘Signore, da chi
andremo? Tu hai parole di Vita Eterna…’ e quindi salto….ma la mattina dopo sono
di nuovo al punto di partenza.
Il
paragone è parziale, non efficace ma non saprei descrivere in altro modo. Non è
facile stare nel dubbio, a metà, tirato per un braccio da Dio, dalla necessità
di Dio e per l’altro dall’evidenza che Dio è solo una nostra invenzione.
56-continua
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