Ogni
giorno il telegiornale mette sotto accusa Dio. Ed io – che cerco di non
guardare il tg, ma basta anche la cronaca locale- ogni giorno metto sotto accusa
il mio Dio. Poi lo salvo. Devo salvarLo. Cerco di giustificarLo, anzi, di
esentarLo da responsabilità rispetto al male del mondo. Ogni giorno lo stesso
percorso: Lui non c’entra. E lo prego, distratto, una preghiera fra un pensiero
e l’altro, quasi una preghiera continua, nel dipanarsi della giornata. Poi sono
certo della sua non esistenza, quindi certo della Sua presenza. Mi auguro che mi
illumini sempre più, perché sempre più ho bisogno di Lui, ora che la strada si
accorcia. Poi guardo con occhi attenti chi si è fatto cambiare da Lui, chi mi
dice che ci crede per davvero. Indago, cerco di rubare il segreto di quella
certezza, di quella evidenza per lui, magari impegnato nella lotta più dura.
Qui
si conclude questa cronaca del mio Dio.
Sono
una bandiera che sventola, mossa dal vento del dubbio?
Oppure
è Dio che si materializza nel vento?
60-fine
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