ph carlozanzi
Nella storia della mia scrittura, sono arrivato al libro 'Varese-parole e immagini di un luogo amato', dove ho raccolto i primi due anni della rubrica Pensieri & Parole, scritta su La Prealpina. Ho pensato di ripubblicare uno di quei miei brevi corsivi, di qualche anno fa, per dare l'idea di che cosa si tratti.
FORZA VARESE, VINCI PER NOI
Io c’ero lassù, in galleria, al PalaWhirlpool, la
scorsa domenica, vittoria contro Scafati. Ero a poche seggiole dai ragazzini
delle elementari ‘Battisti’ di Tradate e dai più grandicelli, della media
‘Vidoletti’ di Varese. Davanti a me, lontano, il rettangolo del salotto del
basket, dieci giocatori rimbalzanti e tiranti, e già la Whirlpool un po’ in
affanno. Ero presente, ad osservare con una certa mestizia, sulla mia destra,
la Curva Nord vuota, fredde gradinate in protesta. E soprattutto c’ero quando
si è levato il grido ‘Forza Varese, vinci per noi!’, intonato dagli studenti
della ‘Battisti’ e della Vidoletti, entrati gratis al PalaWhirlpool grazie al
progetto ‘Basket, una scuola di vita’. Così è andata avanti più o meno tutta la
partita, con gli ultras (poi entrati) a contestare i giocatori e, a loro volta,
contestati dall’altra fetta del pubblico. Forse gli studenti neppure se ne sono
accorti, o forse sì, con gli insegnanti a dare ossigeno alla brace del tifo:
ebbene, questo fuocherello lontano, in galleria, è stato capace ad un certo
momento di incendiare un’abbondante porzione del pubblico. Mi sono commosso. Ho
applaudito con più vigore. Ho riprovato emozioni dei miei dieci anni, quando
entravo al Palazzetto dello Sport ‘Lino Oldrini’ a tifare ‘Forza Ignis’. Allora
si vinceva facile, erano un paio o tre le partite interessanti del campionato.
Oggi è lotta con il coltello fra i denti dal primo all’ultimo secondo, con
tutte le squadre. Leggo che Jack Galanda tesse le lodi degli studenti, che hanno
fatto commuovere pure lui. Galanda che allunga le orecchie alla Curva Nord
(“Mai vista una cosa del genere in 15 anni di carriera”). Tirando un po’ le
somme, cerco di non cadere nella facile retorica. Intanto i giocatori non se la
devono prendere con gli ultras, perché è noto che un certo tipo di pubblico ti
porta facilmente sull’altare, ma ti rimanda anche rapidamente nella polvere.
Secondo: la Whirlpool non ha vinto per merito dei ragazzini tifanti, ma è stato
bello sentirli: niente parolacce, tifo pulito a pieni polmoni. Non sempre il
basket è scuola di vita, diciamo la verità. Lo sport professionistico è lavoro,
soldi, interessi, esasperazione, spettacolo. Un conto è una corsetta per la
salute, un conto è Whirlpool-Scafati per i play-off. Eppure ancora mi commuovo,
se risento quel ‘Forza Varese, vinci per noi!’
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