domenica 6 marzo 2016

La mia scrittura - 54




Il 1998 si aprì con il mio desiderio di partecipare ancora una volta al Premio Chiara. Nonostante la delusione patita al primo tentativo, credevo di poter avere un’altra possibilità, ingenuamente trascurando il fatto che ben difficilmente un autore varesino avrebbe potuto entrare in finale in un Premio nato e cresciuto a Varese, per ovvi conflitti di interesse. Ma allora andavo a tutta ed ero troppo sicuro della validità della mia narrativa. E in effetti era piuttosto ingenuo anche l’editore Pietro Macchione, al quale mi rivolsi, perorando la mia causa e promettendo che avrei partecipato al Chiara. Non so se fu quello il motivo principale oppure (sapendo che avrei fallito) fu il fatto che in ogni caso Macchione credeva alla mia scrittura e ad un mio libro, fatto sta che accettò, gli feci avere tredici racconti brevi che avevo scritto nell’ultimo periodo, tutti abbracciati dal tema dell’amore, e il libro uscì in primavera, in tempo per partecipare al Premio. Volevo intitolarlo ‘Da amor a Roma’, come a dire che con il termine amore si intende una cosa ma anche il suo contrario, amore come massima donazione di sé e come massimo egoismo per sé. A Macchione non piaceva. Discutemmo un po’ e poi lui tirò fuori ‘Fax d’amore’, che suonava bene. Curai io stesso la copertina, copiandola spudoratamente dalle copertina della narrativa Einaudi. Comunque il risultato non fu malvagio.  Uscirono anche parecchie recensioni, favorite dal fatto che avevo ormai molti amici fra i giornalisti locali. Grazie all’appoggio del Comune di Varese, il 18 aprile 1998 organizzai una presentazione alla Palazzina della Cultura, invitando l’assessore alla Cultura Giuseppe Armocida, l’ex sindaco Raimondo Fassa, il poeta e romanziere Silvio Raffo e l’editrice Sara Macchione. Coinvolsi persino il mio amico pasticciere Antonio Maculan, che si rese disponibile ad offrire il rinfresco. Insomma, mi diedi da fare e in effetti la sala era piena.
Mi pare inutile sottolineare che non arrivai nella terna al Premio Chiara. Cercai di evitare l’errore commesso con ‘Luzine’, cioè troppe presentazioni in città. Però pensai che un’altra presentazione ci poteva stare, così la organizzai il 20 ottobre al Circolo di Bosto, coinvolgendo i miei amici Carla Rossi e Riccardo Prando. Fu un buco clamoroso, una sala assolutamente vuota. E ci rimasi davvero male.   


54-continua

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