Il
2011 e il 2012 sono anni senza pubblicazioni di libri, inizio la collaborazione
con RMFonline, che in un certo senso ha preso il posto del settimanale Luce
(anche se via internet), ma per varie ragioni interrompo. Il mio desiderio
punta sempre più verso la narrativa. Vorrei incanalare la mia scrittura lì,
senza disperdermi in mille rivoli. Completo il romanzo, ‘Il giorno che tremò la
notte’ ma lo lascio decantare, non ho più la smania della pubblicazione, non c’è
fretta. Si vedrà. Intanto continuo con il blog, e i racconti del mercoledì
diventano sempre più sintetici. La narrativa si fa prossima alla poesia,
infatti ogni tanto scrivo qualche poesia, oltre alle solite due o tre all’anno
in dialetto, con le quali partecipo regolarmente al concorso Poeta Bosino, con
alterne fortune. Nel 2012 decido di inviare il mio romanzo al Premio Morselli,
per romanzi inediti. Il vincitore sarà pubblicato da NEM, la Nuova Editrice Magenta
di Dino Azzalin. Nella tarda primavera l’esito: ne vengono premiati dieci, ma
solo il primo avrà la gratificazione della pubblicazione. Arrivo settimo,
risultato consolante ma nulla più. La cerimonia di premiazione si svolge alla ‘casina
rosa’, sopra la chiesa della Santa Trinità a Gavirate, luogo di elezione, di
riposo e di ispirazione dello scrittore milanese-varesino Guido Morselli (foto), fra
gli scrittori più infelici e meno gratificati (dal successo) in vita. Fra i giurati, Silvio Raffo, Raimondo Fassa e
Peppo Curonici. Me ne torno in bici, e lungo le rampe assolate del Sasso di
Gavirate medito sul mio futuro di scrittore, che appare un po’ in affanno, come
la mia pedalata.
89-continua
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