Venerdì
19 settembre 2008, alle ore 21, a pochi giorni dall’inizio dei Mondiali di
ciclismo varesini, si tenne la presentazione del mio racconto lungo ‘Cicale al
carbonio’. Una serata partita male, finita peggio ma, fra l’inizio e la fine,
anche interessante e gradevole. La organizzai all’ex Liceo Musicale di Villa
Mirabello, la sola sala rimasta disponibile data la quantità di eventi messi in
cantiere in quel settembre memorabile per la mia città. Tanto per cominciare
non si trovavano le chiavi, non si trovava chi potesse recuperarne una copia,
venne chiamato, dopo lunga attesa, un fabbro che scardinò la porta. Mio
fratello Marco, che doveva preparare la strumentazione per il momento musicale,
ci rimase male perché non c’era più il tempo, e non ricordo bene, probabilmente
andò solo musica su cd. Ad aiutarmi, intorno al tavolo dei relatori, chiamai l’amica
e collega (nonché ciclista, grande scalatrice) Mariangela Algisi; con lei i giornalisti
Michele Mancino e Riccardo Prando. La grafica del libro venne curata da mia
figlia Valentina. La sala era semipiena, perché amo vedere il bicchiere mezzo
pieno. Il finale fu inglorioso perché alcuni amici (fra i quali Giulio Clerici,
medico ufficiale dei Mondiali, e Mariano Lazzati) nonostante il mio
avvertimento avevano lasciato l’auto nel posteggio interno dei Giardini, quindi
alla fine della serata trovarono il cancello chiuso, girarono a lungo per
trovare una via d’uscita, che recuperarono solo a tarda notte. Durante la
settimana dei Mondiali, che seguii costantemente da giornalista, mi premurai di
consegnare personalmente una copia del mio racconto ciclistico a Davide Cassani
e Auro Bulbarelli, noti giornalisti Rai, che lo ricevettero come si riceve una
pubblicità di un Supermarket: però posarono con me.
81-continua
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