E
l’intensità dei miei ultimi anni, fra lavoro, famiglia, scrittura, sport e tant’altro,
mi conducono verso un periodo di sofferenza, che si rivela nell’estate del
2005. E sarà allora proprio la scrittura uno degli elementi che verrà ad aiutarmi,
una scrittura come cura, medicina, spazio di protesta, di descrizione accurata
della mia interiorità e dei miei nuovi stati d’animo, di introspezione,
scrittura come preghiera. Scriverò molto in quei mesi, una scrittura privata,
raccolta poi in due piccoli libri, ‘Un’ombra di luce’ e ‘Diario’, libri che
forse resteranno sempre privati, o forse no, nella convinzione che la loro
lettura potrebbe aiutare chi si troverà a vivere, o ha già vissuto, il mio
stesso percorso.
Nel
primo libro metto in copertina una foto della pista da fondo di Brinzio, perché
lo sport mi aiutò molto, regalandomi ampi respiri, panorami vasti e un corpo
capace di rispondere alle mie aspettative. Vi è poi una foto che ho scattato
alla Prima Cappella in quel tempo, che ben descrive il titolo: l’ombra del
dolore, che nasconde e allo stesso tempo rivela una nuova luce, la luce di Dio
ma anche la luce di una vita che può cambiare.
71-continua
71-continua
Nessun commento:
Posta un commento