sabato 26 marzo 2016

La mia scrittura - 80



2008: il racconto lungo ‘Cicale al carbonio’ è terminato, l’editore Cavenaghi di Eureka è disposto alla pubblicazione, si tratta ora di presentarlo, possibilmente inserendolo nelle iniziative di settembre, per i Mondiali di ciclismo a Varese. Mi dò da fare, busso alla porta dell’organizzazione, riesco a  ritagliarmi un cantuccio nella sala dell’ex Liceo Musicale, a Villa Mirabello. Ma se ne riparlerà a settembre. Prima sento un altro desiderio: festeggiare i primi vent’anni, dall’uscita di ‘Papà a tempo pieno’. Per la verità non ci sarebbe molto da festeggiare. Sì, di libri ne ho scritti e pubblicati tanti, una trentina ormai, ma se stiamo al successo di vendita e di pubblico, soprattutto per ciò che riguarda la narrativa, cosa mai dovrei festeggiare? In fondo sono rimasto un autore locale, i grandi editori neppure mi conoscono, e così il cosiddetto grande pubblico. Ma sono un tipo modesto (forse solo falsamente modesto), mi so accontentare e comunque questa esperienza ormai bidecennale fa parte della mia vita, mi ha regalato tanti momenti felici, mi ha permesso di comunicare con un pubblico che, sebbene ridotto, è contento di leggermi. E non sono i soliti quattro gatti. Mi rendo conto, osservando le mie presentazioni, che i gatti sono almeno otto, anche se non si trovano tutti allo stesso momento. Può capitare che, a parte alcuni fedelissimi, il pubblico di una serata sia diverso da quello di un’altra. Se gli otto gatti si trovassero tutti insieme, in fondo ci sarebbe tanta gente! Ma a parte ciò, busso ancora una volta alle porte del Comune di Varese, che si dimostra sensibile e mi offre il teatrino ‘Santuccio’ di via Sacco. Così il 13 giugno 2008, a due giorni dal mio 52° compleanno, invito i miei lettori alla serata dal titolo: ‘1988-2008: vent’anni in trenta libri’. L’amico editore Pietro Macchione mi regala gli inviti, coinvolgo i miei fratelli per uno spazio musicale, il pubblico non manca. Certo, riempire il Santuccio è impresa non alla mia portata, ma le gradinate non sono vuote, e la cosiddetta ‘fossa dei leoni’ certo non accoglie un gladiatore, ma un narratore con ancora qualche speranza sì.   

80-continua

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