La mia scrittura - 83

                            la prima foto pubblica sul mio blog: Cortina, primavera 2006

Torno al 2007, perché nel febbraio di quell’anno ha preso il via il mio blog ‘Pensieri & Parole’, un’esperienza di scrittura e di comunicazione nata quasi per gioco, una prova che si è invece rivelata negli anni una strada che mi ha permesso di intraprendere un lungo viaggio, lontano dalla meta.  Il blog nasce anche perché mi si è liberato spazio sul fronte giornalistico. Ho più tempo. Il settimanale Luce ha terminato la sua storia quasi centenaria. Ha perso la sua scommessa di rinnovamento. Nel passaggio (indicato dal cardinale Carlo Maria Martini) ‘dalla buona stampa alla stampa buona’, ha investito capitali per ingaggiare un direttore laico e giornalisti professionisti. La qualità del giornale è senza dubbio migliorata, non il numero dei lettori, costringendo il proprietario, cioè la Curia milanese, ad alzare bandiera bianca. E per me termina un’avventura quasi ventennale, che ricordo con riconoscenza. Anche al quotidiano La Prealpina le cose non vanno bene, almeno per me. La mia rubrica Pensieri & Parole non trova più spazio in pagina, non c’è posto per i corsivi, per il caffè (come direbbe Gianni Spartà). Chiedo almeno che venga collocata fra le Lettere, ma il direttore-editore non è di questo avviso. Si riduce anche lo spazio per altri pezzi, e del resto diminuisce anche il mio entusiasmo per l’esperienza giornalistica. Il mio blog nasce quindi con queste premesse, mi permette anche di sfruttare la mia passione per la fotografia, è gratis, è un nuovo territorio da esplorare. Il primo post è del 16 febbraio 2007, da allora (e sono passati nove anni) raramente ho lasciato morire un giorno senza aggiornarlo. Facebook è diventato in seguito un ottimo supporto al blog, aumentando la fascia di lettori. Si può dire che attualmente sia il solo spazio giornalistico che ho conservato. E vedremo il perché. Ma in verità il blog non è solo giornalismo, non è solo cronaca, è un luogo anche di confidenza allargata, un  piccolo confessionale, uno spazio nel quale amo presentarmi con sincerità.    

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