Mario Zanzi, il canuto pasticcere della Dama Bianca
Il
1996 è anche l’anno del mio primo ‘Pensieri & Parole’. Galvanizzato dai
miei primi articoli su La Prealpina, proposi a Gianni Spartà di collaborare
anche nelle pagine di Varese città. Gli mostrai un giorno quello che lui ama
definire pezzulli, corsivi che partono dalla cronaca per passare al commento,
alla nota di costume, alla riflessione. Non so per quale motivo (forse la
morte) era tornata in cronaca la Dama Bianca, l’amante di Fausto Coppi. Mio
padre mi aveva raccontato un aneddoto riferito alla bella signora dal cappotto
bianco: l’aveva conosciuta negli anni Cinquanta, forse in occasione dei
Mondiali di ciclismo a Varese, o più probabilmente di una Tre Valli varesine. Mio padre Mario lavorava allora alla Pasticceria
Marcolini di via Albuzzi. Un giorno vide entrare la Dama Bianca, voleva una torta speciale, a
forma di montagna con piccoli ciclisti in salita: era per il suo Fausto. Mio
padre, mi sembra Coppiano e non Bartaliano, cercò di accontentare al meglio la
cliente. Ebbene, raccontai la storia, che uscì nella pagine di Varese col
titolo: ‘Il pasticcere della Dama Bianca’. Un corsivo di poche righe. Spartà mi
disse di continuare su quella strada, quei pezzulli erano carini, avrebbe
trovato lui lo spazio nelle pagine di Varese. “Mi raccomando, 50 righe non di
più se no il lettore si stanca” fu il consiglio del caporedattore. Ed io
eseguii. Il primo pezzo che uscì nella rubrica ‘Pensieri & Parole’, novembre 1996, aveva
come titolo: ‘Mille lire per un briciolo di pace’ e faceva riferimento alla
consuetudine di dare 1000 lire come offerta, e mettersi il cuore in pace.
Ebbene, quei corsivi sono continuati per anni, su La Prealpina, su Luce e anche
su la Provincia di Varese. Ho poi mantenuto il titolo della rubrica anche per
il mio blog, ma questa è storia recente. Ci arriveremo.
48-continua
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