Ma
l’anno scolastico 1975-76 segna non solo l’inizio del mio percorso all’ISEF, ma
anche l’inizio del mio itinerario (ormai sul viale del tramonto!) di prof. Vissi
infatti le mie prime due settimane di supplenza. Un esordio piuttosto duro. In
verità avevo già iniziato anche la mia breve carriera di allenatore di
ginnastica artistica alla Varesina, ma tenere una classe è tutta un’altra cosa.
Dunque, la prima settimana la feci in sostituzione proprio del prof. Raimondo Albricci.
Era ‘impegnato’ nella settimana bianca dell’ISEF, e mi chiese di sostituirlo al
Liceo Classico ‘Cairoli’, il mio liceo. E così, pochi mesi dopo la mia uscita
da studente, ecco il mio ritorno da prof., con alunni diciamo pure della mia
età. Ricordo l’emozione di entrare nella palestra di via XXV Aprile (foto) come
docente, ricordo che mi fece molto arrabbiare (mi esibii nella mia prima
urlata) il figlio del famoso preside Viotto che, come usano fare i ragazzi, si
attardava a rimettere nella cesta i palloni da basket. Ma quella fu una
passeggiata rispetto alla seconda settimana di supplenza, alla scuola media di
Luino. Era pieno inverno, il prof. da sostituire aveva pensato bene di
andarsene proprio in concomitanza con gli scrutini del primo quadrimestre, quindi
doppio lavoro per me. Ricordo il viaggio, in motorino, un piccolo Garelli blu,
lungo la Valganna ghiacciata, un freddo polare, ci mettevo almeno un’ora prima
di scaldarmi. Ricordo la piccola palestra, i ragazzi scalmanati, la ‘palla’
degli scrutini. Fu in quell’occasione, a pochi mesi dall’inizio dell’ISEF, che temetti
di aver sbagliato indirizzo professionale.
27-continua
Nessun commento:
Posta un commento