L’anno
scolastico 1978-79 è il solo, dai miei 3 anni sino ad oggi, che mi vide lontano
dalla scuola, causa obbligo del servizio militare. In verità avevo già la mia cattedra
pronta, incarico a tempo indeterminato alla media ‘Benigno Bossi’ di Arcisate,
ma ci misero un supplente (mi pare un certo Faletti) e io partii per la naja,
btg Tirano, Malles Venosta. Un minimo dovetti studiare, per il corso mortaisti,
dove presi un modesto 12/20. Ma non sparai mai col mortaio, poiché nel periodo
della scuola tiri in Val Martello ero impegnato con la squadra di pallavolo
della Brigata Alpina Orobica, in un torneo a Belluno. Tornai dal militare ai
primi di settembre e, come nel film ‘Cast away’ con Tom Hanks, dopo dodici mesi
in una realtà del tutto particolare, fuori dal mondo, fra i monti e i muli, fui
catapultato nella vita reale, con un certo sommovimento interiore. Il 10
settembre 1979 iniziavo la mia carriera di prof. regolarmente diplomato Isef
alla media di Arcisate, con la collega Elena Sassi. Una gavetta non proprio
agevole. Divisone maschi-femmine, ma soprattutto due sedi, quella centrale
nella piazza di Arcisate e la ‘succursale’, verso Brenno. Poiché vi era una
sola palestra decente, vicino alla sede centrale, mentre l’altra, alla
succursale, era indecente (per fortuna vi era spazio all’esterno), delle due
ore la settimana, una ci vedeva costretti al trasferimento, un lungo tragitto a
piedi, sicché anche andando veloci, ottimizzando i tempi eccetera, l’ora si
riduceva a non più di mezz’ora effettiva di lavoro. Quando non si poteva uscire
all’aperto, lavorare nella palestrina della succursale era una pena. Ricordo
che pur andando molto veloci, quando proponendo il salto in alto gli alunni
riuscivano a fare non più di 3-4 salti ciascuno: una miseria.
33-continua
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