L’anno
scolastico 1980-1981 mi trovò ancora ad Arcisate, e fu caratterizzato da una
mia scelta: dedicare 6 delle mie 18 ore al sostegno, ad aiutare un alunno di
nome Antonio detto Nino, disabile intellettivo non grave. Perché questa scelta?
Da un lato la mia voglia di novità, di mettermi in gioco, dall’altra credo
anche il desiderio di ‘alleggerire’ il mio carico con le classi, perché il
primo anno ad Arcisate non era stato facile. Non pochi alunni erano tosti, e la
mia poca esperienza sul campo non favoriva la reciproca convivenza. Nino era un
ragazzo tutto sommato docile e abbastanza disposto a lavorare. Io non avevo alcuna
competenza specifica, allora si cominciava a parlare di docenti di sostegno e
chi voleva fare questa esperienza, pur senza un corso ad hoc, poteva farla. Per
ciò che riguarda le mie ore canoniche di educazione fisica, leggo di una
pesante sconfitta a basket contro la Pellico (il 31 marzo 1981, 14-64!), poi
accompagnai i ragazzi a vedere Varese-Taranto 0-0 di calcio al ‘Franco Ossola’,
addirittura al Circo Togni e a Milano, a vedere l’Iliade. In una amichevole di
calcio prof-alunni (persa da noi 2-4) il prof. Militti si infortunò e lo
accompagnai al Pronto Soccorso. Feci anche arrabbiare la preside perché,
sebbene a casa in malattia per un problema ad un piede, mi presentai lo stesso
a scuola: volevo lavorare, ma lei mi rispedì a casa. Il primo maggio 1981 mi
sposai, e qualche mio alunno (compreso Nino) venne al matrimonio.
36-continua
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