Non
ricordo nulla degli esami di seconda e di quinta elementare, mentre ho qualche
lontano ricordo degli esami di terza media, anno scolastico 1969-1970. Venne
proclamato lo sciopero dei prof con blocco degli scrutini, il che per me fu una
gran sfortuna, e spiego. Dopo aver fallito l’ammissione alle finali nazionali
dei Giochi della Gioventù di ginnastica artistica l’anno precedente (causa un
mio errore), nel 1970 raggiungemmo le finali nazionali, in programma a Roma ai
primi di giugno. Ma lo sciopero mi bloccò a Varese, e venni sostituito da un
ragazzo di Saronno, di seconda media. Grande delusione e gli esami (quando lo
sciopero finì) furono ridotti: niente prova pratica di ginnastica (dove avrei
ben figurato), la prova di disegno (sempre pratica) la feci mentre attendevo l’orale.
Io avevo scelto tutte e tre le materie facoltative (latino, applicazioni
tecniche e musica), era il primo anno dei giudizi finali e non dei voti, presi
distinto e buono in latino, il migliore della classe, eguagliato solo da
Antonio Coppola detto Toto, il mio rivale di sempre. Non una gran classe,
direte voi, e in effetti nessun ottimo, ma questo fu il risultato finale. Altro
non so dire. Lasciai le scuole medie con il solito ritornello (potrebbe fare di
più) e con il desiderio di dare il massimo al Liceo Classico. Indeciso sino all’ultimo
fra classico e scientifico, forse fui condizionato da mio cugino Pierluigi (poi
giornalista), che era al ‘Cairoli’. Ma su questo non metto la mano sul fuoco. Qui
potete vedere il mio profilo finale, al termine delle medie. Era in uso un
libretto, che durava i primi otto anni di scuola obbligatoria, e che ci veniva
infine consegnato. Da quel libretto si desume che ho doti spiccate per la
ginnastica e la musica. E in effetti, nello spettacolo di fine anno, suonai la
chitarra (insieme ad altri amici), cantando De Andrè.
14-continua
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