venerdì 5 agosto 2016

La mia scuola - 16



Superato di slancio lo scoglio della quarta ginnasio, eccomi in quinta ginnasio, anno scolastico 1971-1972. Da poco (e per nostra fortuna) avevano abolito gli esami di quinta ginnasio, che si era invece sorbito il mio già menzionato cugino Pierluigi Tamborini, credo classe 1952. Cosa cambiò rispetto alla quarta? Come prof. nessuno. Arrivarono nuovi alunni, e due me li ricordo molto bene: una veniva da Roma, Antonella Brenna, una biondina che mi regalò emozioni indimenticabili. L’altro veniva da Reggio Emilia, Giulio De Palma, figlio del nuovo comandante dei Vigili del Fuoco di Varese. Giulio sarebbe diventato a sua volta, molti anni dopo, comandante dei pompieri varesini. Ottimo giocatore di volley, continua ad essere mio amico, sebbene ciellino (scherzo!). Con la Rienzi tutto come in quarta ginnasio, nessuna severità, salvo qualche velata e inutile minaccia di punizioni e inserimento di nuovi metodi. Per qualche tempo, in ginnastica, arrivò persino il mio attuale amico, fotografo Carlo Meazza, allora studente universitario. Scorrendo i voti finali di quell’anno, noto però un peggioramento in tutte le materie, a parte un 9 in geografia. Come mai? La Rienzi si era fatta più esigente? O avevo ridotto le mie ore di studio? Noto poi uno scandaloso 6 in ginnastica nel primo quadrimestre, poi diventato un più verosimile 8. Il solito 6 in inglese, e molti sex…un segnale poco incoraggiante. Un ricordo delle assemblee degli studenti, che si svolgevano nella vecchia palestra di via XXV Aprile, la ex palestra dei pompieri. Erano anni politicamente caldi, ma ammetto la mia indifferenza  verso la politica. Sognavo le Olimpiadi. Però cercavo di seguire le assemblee, me ne stavo muto e attento in fondo alla palestra. E ricordo come fosse oggi un intervento di Daniele Zanzi (attuale vicesindaco, qualche anno più di me), che era di destra, una minoranza rispetto alla maggioranza degli studenti. Venne portato fuori di peso dalla palestra dai ‘rossi’. Ammiravo il coraggio di Daniele. E una nota femminile. Nonostante la mia cotta per Antonella, non potevo non notare   quella che era per me la più bella ragazza del liceo: Laura Castelli. Alta, bionda, elegante…viaggiava in coppia con una mora. Ogni tanto era insieme ad un ragazzo, un magrettino che invidiavo: sarebbe diventato suo marito, l’ex sindaco di Varese Attilio Fontana.    

16-continua

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