Si
arriva ad un’età, la mia, e ci si rende conto che il corpo è ferito, l’anima è
ferita, cicatrici, errori, silenzi….si cresce puntando alla perfezione…si
sbaglia ma si rimedia…la perfezione forse esiste….poi si capisce che bisogna convivere
con la nostra povertà…ce la porteremo appresso sino alla fine…la vita non è un
cammino verso la perfezione, un’ascesa…in realtà è la sopportazione di un
peccato d’origine e ci si barcamena, si ondeggia, su e giù, nella gioia quando
ci si accorge che c’è speranza…piccoli traguardi quotidiani, gratificazioni da
poco che diventano tanto, ideali striminziati, ristretti dalla lavatrice dell’esistere
che ha usato un programma sbagliato, troppo calore, troppo calcare, detersivi
inadatti…ma siamo quel che siamo e dobbiamo farci andare bene così..e a volte
persino ci piaciamo…
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