lunedì 18 dicembre 2017
Profumo di libri
Sfogliando il volume (presentato ieri qui sul blog) 'Il miraggio dell'italiano nuovo' sono stato ammaliato come sempre dal profumo soave della carta stampata. Un innamoramento per me di lunga data, che non cede alla villania del tempo, che tutto scolora. E poiché il libro citato è stato pensato da Giuseppe Redaelli e dal figlio Gianandrea anche per ricordare i 90 anni de La Tipografica Varese, il mio pensiero è andato ai miei incontri con questa realtà di stampatori-editori, fra le più accreditate del nostro territorio. Le mie prime esperienze con la carta inchiostrata (al di là dei libri e dei quaderni scolastici) risale ai tempi dell'oratorio, con la stampa in ciclostile del Bivacco, ma con la LTV andiamo alla fine del 1983-inizi 1984, quando noi giovani della comunità Shalom di Biumo Inferiore decidemmo di realizzare una pubblicazione per salutare don Angelo Morelli, il nostro coadiutore, promosso a parroco di Cassano Magnago. Ero fra i più attivi realizzatori del libretto, vuoi come 'scrittore' ma anche come impaginatore. Raccomandati forse da don Felice Guglielmetti, andammo quindi da Ernesto Redaelli in via Tonale. Ricordo di quel periodo soprattutto la gentilezza di un tale Pelitti, che seguì i nostri lavori, e la grande soddisfazione di sfogliare quella carta patinata, con foto a colori...quel profumo....Tornai dai Redaelli, padre Ernesto (foto) e figlio Giuseppe, dieci anni dopo, nel 1994, questa volta aspirante scrittore in proprio, con la proposta addirittura di due libri, una raccolta di racconti e la prima biografia del Ministro degli Interni, Bobo Maroni. Con mia sorpresa la mia richiesta venne accolta, ed ecco uscire quasi in contemporanea 'L'ultimo nemico' e 'Maroni l'arciere', editore Lativa. Inutile dire (ero in un periodo di esaltazione da scrittore) che grande fu la mia soddisfazione (al di là dell'inesistente guadagno economico) nel vedere quei due libri e, a parte qualche incomprensione circa le foto di Giorgio Lotti (risolta con signorilità dagli editori) credo che anche i Redaelli siano stati contenti di quella loro scelta editoriale. Poi ci tornai per 'Sul sagrato', periodico della comunità di S.Ambrogio Olona. Infine ecco il ritorno a LTV con il Calandàri, che seguo personalmente da 4 anni e che mi ha permesso di constatare ancora una volta la qualità del lavoro che si svolge a La Tipografica Varese. Anzi, lo scorso anno sempre lì venne prodotto anche il libro per i 50 anni de La Casa di Varese.
Ho la fortuna di avere in casa due libri che illustrano il cammino dei Redaelli: 'Editori e tipografi a Varese' (atti del Convegno di studi, 17 novembre 2000) e una dettagliata biografia di Ernesto Redaelli, pubblicata nel 2005.
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