ph carlozanzi
Pippo Gazzotti (che insieme a Gianni Bellorini può essere considerato il socio fondatore della pista da fondo di Brinzio) guarda verso una sorgente d'acqua non ghiacciata e dice: "Vedi, siamo a -5° eppure quest'acqua non ghiaccia...e qui c'è stato un capriolo ad abbeverarsi." Mostra le impronte sulla neve e conclude: "Questo è il miracolo del Brinzio." Sì, quindici centimetri di neve sono bastati (grazie al gran gelo di questi giorni) a tracciare un anello di 2 km. La pista del Brinzio è chiusa, troppo poca la neve per il grande pubblico, troppo pericolosa per un principiante, ma stamani -domenica 17 dicembre- ci scivolavano sopra gli agonisti dello Sci Nordico Varese, e i piccolini dei corsi, che avevano a disposizione il pianoro iniziale. E in più Gazzotti (in foto, maestro di sci), Piccinelli, Genovese, Bossi, Zen, Moruzzi (detto Momo il gattista, colui che ha mosso il gatto e preparato la pista), altri ancora, gli uomini del Centro Fondo Brinzio e dello Sci Nordico Varese. E in più ancora Enrico Piazza (l'uomo del ghiaccio) e Ric Prando (il pirata del Brinzio che, come giornalista, è un cane sciolto e ha libero accesso un po' ovunque). Eccoli dopo la sciata nel lussuoso camper del prof. di ginnastica della Vidoletti.
I miracoli si concretizzano: Brinzio, per esempio.
Evviva la pirateria!!!!
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