Si
dice che Varese (parlo di Varese città e castellanze) sia una città piovosa ma
non certo nebbiosa. E invece anche Varese ha la sua nebbia, anzi, ha due tipi
di nebbie. Abbiamo la nebbia del lago, soprattutto autunnale-invernale, una
cappa bianca che ricopre il lago e risale sino a Bobbiate e Casbeno. Questo è
una nebbia locale, che si dirada in fretta. Abbiamo poi la nebbia padana,
invernale, quella tosta, che ben
conoscono i nostri fratelli della bassa padana. Ebbene, è come se la pianura
padana a poco a poco si riempisse di nebbia (mista a nauseabondo e cancerogeno
smog) e quindi di mano in mano che il catino si colma, risale verso le Prealpi,
così da Milano arriva a Busto, Gallarate e poi striscia e se i giorni di sereno
continuano allora arriva al lago di Varese e si arrampica verso i colli
varesini. Quando giunge dalle mie parti (S.Ambrogio Olona), come oggi, vuol
dire che il catino è quasi colmo, ma può salire anche più in alto, sino a coprire
il Sacro Monte e regalare spettacolari immagini, come quella che ho fissato in
foto nel dicembre 2015, quando la nebbia risparmiava solo il cucuzzolo del Campo
dei Fiori.
Oggi a brinzio era una splendida giornata di sole.....
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