Dividerei
in tre categorie le persone (cioè tutti noi) che si trovano a dover fare i conti
con i venditori di fiori ai semafori. Quelli che non danno mai un quattrino,
che sono sgarbati, che addirittura pensano di essere salvatori dell’umanità
pulita, di essere nel giusto perché così non alimentano questo sporco e
illegale commercio. Poi abbiamo quelli che invece danno sempre qualcosa, che
sorridono e che sono tendenzialmente gentili. E poi c’è il terzo, più
consistente gruppo (il mio), fatto da chi dà ogni tanto, quando ha voglia,
soprattutto quando è in buona. Perché se abbiamo i nostri crucci, le nostre
beghe, il venditore è proprio l’ultima persona che vorremmo incontrare, e
talvolta cambiamo addirittura percorso, per evitare il semaforo ‘floreale’. Ciò
che spesso scoccia è il dover tirare fuori il portafoglio. Allora dò un
consiglio, a me e a chi vuole: quando siete in buona fate la scorta di monetine
e lasciatele in auto, sarà più facile far scendere il finestrino.
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