Essere
lì, sul crinale….la mediocrità e quel talentino che ogni tanto riluce e fa sperare….ma
è un talentino, soggetto alla psicologia, facile alla caduta, troppo esile, una
stella fioca, un cerino….un talentino che, all’ombra del talento, si stringe
nelle spalle e rabbrividisce.
Eppure
torna il richiamo di Marco Aurelio, nei ‘Pensieri’, che ci aiuta a non cavillare
fra talento e talentino, ma a pensare a cose serie:
‘Siamo tutti creature
di un giorno, colui che ricorda e colui che è ricordato. Tutto è effimero,
tanto il ricordo che l’oggetto del ricordo. Vicino è il tempo in cui tutto
avrai dimenticato e vicino è il tempo in cui tutti avranno dimenticato te.
Rifletti sempre sul fatto che presto non sarai nessuno, e non sarai da nessuna
parte.’
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