ph carlozanzi
OJM Varese-Red October
Cantù: 82-92
Tifo
alle stelle, pubblico vibrante, tanta voglia di battere Cantù, che non sta
molto bene quindi si può fare. Via, si parte: ma si parte male, Varese è
impacciata, soprattutto in difesa lascia buchi, Cantù invece difende
aggressiva, non sembra poi questa squadra da bassa classifica. Tre palle perse
di fila per Varese è i biancoazzurri se ne vanno. Maynor però è in palla,
premessa di qualcosa di buono. Il primo quarto finisce 18-26. Il secondo quarto
è la nostra debacle, Cantù va a mille, il 70% nel tiro da tre, Waters, Darden e
Johnson mettono paura, Maynor è in panca a prendere fiato, Varese ha poche e
confuse idee. Così andiamo all’intervallo lungo sotto di 20: 38-58. E il
pubblico fischia. Si vede in campo anche il nostro Johnson (Melvin), una bella
tripletta ma nulla più. Si riparte, e si riparte malissimo, due palle perse e
pare la nostra morte: 38-63. Il solo Maynor viaggia bene, con 17 punti. E il
pubblico urla: ‘Fuori i coglioni!’ Coach Moretti chiede subito un time out.
Nessuno ci crede più ma Varese è viva, e comincia una incredibile rimonta.
Cantù sta incollata per un po’ al suo 63 e noi saliamo, sino al 49-63 (11 a 0
per la OJM). Maynor è baciato dalla dea del canestro, persino Bulleri segna 5
punti, e quando arriva la tripla del Bullo (foto) (dopo una di Maynor con tiro libero
aggiuntivo) il PalA2A esulta: 66-71. Cantù è in bambola. Si va alla fine del
terzo quarto 69-71: recuperati 18 punti. Come non crederci, ora? Già, ma il
ritorno sul lucido legno ci trova stracotti, soprattutto Maynor, che ha dato
già tutto, così ci avviciniamo (72-74, 74-76) ma niente sorpasso, la fiducia si
smarrisce un po’, Cantù torna a crederci, una tripla per loro, una tripla sbagliata
per noi, e a un minuto dalla fine siamo sotto di 5 (80-85). Niente da fare.
Finirà 82-92: peccato.
Cantù
ci batte nelle percentuali di tiro (42% nostro, contro il 50% per loro) e nei
rimbalzi, difende meglio. Maynor (foto) mattatore per una sera: 32 punti e 22 di
valutazione. Ma non basta. E ora siamo nei guai.
Forza,
Varese!
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