Davanti
a me, su una mensola, il presepe con le statuine realizzate da Carla, la nostra
famiglia: i nonni, le figlie prima piccole e poi cresciute, i due nipoti, i
generi. Alla mia sinistra, su un’altra mensola, una piccola icona e una
fiammella accesa, segno che siamo in Avvento. Alla mia destra, sul balcone, oltre
la tapparella, vedo le lucine dell’albero di Natale. Davanti a me il mio noteboook
Acer. E poi ci sarei io, che domino la scena, il vero protagonista della mia
vita, l’unico essere vivente che mi appartiene in modo viscerale, sessant’anni
descritti in un corpo che invecchia, in una mente che dimentica molto. Vorrei
una parola certa, un pensiero decisivo, una sicurezza assoluta, e invece mi
tocca battagliare con certezze fragili e speranze ridiscusse.
Attendo
un colpo di vento che mi spalanchi.
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