Quando
si è giovani si vuole cambiare il mondo. Si pensa di poterlo modificare con una
certa facilità. Qualcuno va avanti per tutta la vita in questo intento, con
risultati positivi (penso ad esempio ai ricercatori che operano nel campo medico), altri con esiti che
dipendono dall’uso (bene o male), altri ancora fanno solo danno con le loro
scoperte, al che era meglio che pensassero solo a se stessi. I più, però,
abbandonano l’illusione di poter salvare l’umanità e s’accontentano di tener
fede alle scelte fatte in gioventù: già questo può essere eroico. Così è per il
corpo. Quando si è giovani ci si sente padroni del proprio corpo, lo si piega
al proprio volere, lo si maltratta, lo si usura, e lui in genere non reclama.
Poi chiede il conto, che può essere molto salato. Sarà bene sin da subito
ascoltare il proprio corpo, è lui che comanda, lui che detta le leggi e noi
dobbiamo adattarci, pazientare, coccolarlo, accontentarlo. In tal caso saprà
ricompensarci.
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