sabato 24 giugno 2017

Sport per la salute - 9


Dopo aver scritto del cammino e della respirazione, eccoci alla corsa. Per i patiti della corsa, tutto il resto è noia: cammino, bici, nuoto non gratificano. Bisogna correre e basta, anche sul dolore, fortificando la volontà sino alla completa usura delle cartilagini, alla distruzione dei tendini, allo schiacciamento dei dischi intervertebrali, sicché il dolore diventa insopportabile e si è costretti alla resa. La corsa (parafrasando una nota pubblicità) è un piacere, se procura dolore, che piacere è? Ho corso due maratone e una mezza, corro da decenni, per migliaia di km, e sono più che mai convinto: dopo i 40 anni la corsa va centellinata, è traumatica e usurante. In principio conviene alternare brevi tratti di corsa con tratti di cammino. Si comincia in piano poi poco alla volta si aumenta la pendenza, sino ad arrivare a correre principalmente in salita. La discesa è la parte più logorante e traumatica, quindi o si cammina oppure si scende non a ‘rotta di collo’, ammortizzando bene. Meglio 2 km in salita che 5 in piano. Quando sarete in grado di correre, senza fermarvi, per un’oretta (mezz’ora in salita) fate pure qualche corsetta non competitiva, ma non fatevi condizionare dai patiti, che rischiano l’infarto per arrivare 88esimi anziché 91esimi!  


9-continua

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