So
bene che non è facile abituarsi alla posizione sui pedali. All’inizio si fa
fatica a trovare il giusto equilibrio, e poi è innegabile un lieve aumento
delle pulsazioni, ma con l’allenamento i risultati saranno più che gratificanti.
Vedrete che quando il vostro socio, in caso di aumento della pendenza,
smanetterà sul cambio per trovare un rapporto più agile, mentre voi salirete
sui pedali senza toccare il cambio, lasciandovelo alle spalle, la soddisfazione
sarà grande. A parte la battuta agonistica, davvero è essenziale avere a
disposizione le due posizioni sulla bici, quando la strada si impenna. Poi
dipende dalla struttura fisica e da altri fattori, è chiaro che un grimpeur
leggero userà di più la posizione sui pedali, un passista più pesante starà più
seduto, ma non sempre seduto. Le due
posizioni vanno utilizzate anche con la mtb, anche se salendo su strada
sterrata con ghiaia e terreno comunque scivoloso a volte è impossibile salire
sui pedali, perché si scarica la ruota posteriore, che slitta. Ma se siamo su
asfalto, o su fuoristrada tipo la rizzàda della Madonna del Monte, e il fondo
non è bagnato, si possono alternare le due spinte.
Sulla
discesa sarò sintetico: prudenza massima, sempre il casco, coperti bene,
occhiali e bocca chiusa. Spesso si trascura la pericolosità degli insetti o di altri
piccoli corpi contundenti che finiscono negli occhi o in bocca, quando si scende
magari a 50 all’ora o più. Usare entrambi i freni, ma MAI QUELLO ANTERIORE
quando la strada è bagnata o con sabbietta, soprattutto in curva. Forse non a
caso nelle bici il freno posteriore è a destra, mano normalmente più
utilizzata, mentre quello anteriore a sinistra. Prudenza al top: una buca anche non molto
profonda, un sasso, un cane che esce da un cancello, un’auto che sbuca da una
strada secondaria…soprattutto quando si scende con la bici da corsa, possono
far cadere.
14-continua
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