giovedì 29 giugno 2017

Varese non avere paura


                                                             ph carlozanzi


Elena Macchi colpisce ancora. Il magistrato, protagonista del primo romanzo giallo di Laura Veroni (I delitti di Varese), torna alla ribalta ad un anno di distanza. Perché Varese si presta, nel ruolo di città favorevole ai delitti. E se il primo omicidio era ai Giardini Estensi, ora la Veroni, in coppia con la sua amica letteraria Macchi, ci conduce in via Robbioni, per un altro morto ammazzato. Ecco allora ‘Varese non aver paura’ (tascabile dei Fratelli Frilli editori), il secondo giallo della docente-scrittrice, presentato oggi alla neonata libreria Ubik-Base Blu di piazza del Podestà, a Varese. Insieme all’autrice, il giornalista, direttore di VareseReport, Andrea Giacometti. Nella confortevole saletta superiore, tutte le sedie occupate (una anche dal fotografo Carlo Meazza) per applaudire la Veroni, che si conferma (a detta di Giacometti) giallista di buona levatura, capace di tornare sulla scena di un nuovo delitto, con bravura consolidata.

Laura Veroni ha ammesso di avere due somiglianze con il magistrato Macchi: l’amore per il body-building e la determinazione, mentre si discosta decisamente per quanto riguarda l’amore. “Elena Macchi non crede all’amore, per lei gli uomini sono solo uno strumento di piacere, un gioco” ha detto la scrittrice durante la presentazione. Forse perché la Macchi –scriviamo noi-  è troppo impegnata a risolvere casi intricati, per poter pensare ad altro. Meglio fare una cosa bene: e pare che lei ci riesca. Ma per saperlo bisogna leggere ‘Varese non aver paura’.

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