La
condizione ideale, per il nostro obiettivo (potenziamento muscolare, cardiocircolatorio
e respiratorio, dimagrimento) è di avere a disposizione una salita di almeno 4-5
km….meglio una di 10. E se non si ha? Occorre fare qualche km in auto per raggiungerla.
E se i km sono troppi? Vedremo il da farsi. Stiamo ad una condizione ideale,
che i varesini possono trovare facilmente, soprattutto se abitano come me dalle
parti di S.Ambrogio, oppure ai piedi del Cuvignone, del Sette Termini, del
Monte Orsa, in Val Ganna con l’Alpe Tedesco, Boarezzo, Ardena-Marzio…insomma,
da noi le salite non mancano, salite possibilmente con poche auto. E allora si
comincia, alternando pedalata in sella e cammino a piedi, come abbiamo visto
per la corsa. A poco a poco ridurremmo sempre di più il tratto a piedi,
aumentando quello in bici. Sarà bene imparare subito le due posizioni della
pedalata in salita, per me fondamentali: sul sellino e sui pedali. Evitiamo
anzitutto di usare rapporti troppo duri o troppo leggeri. A volte, soprattutto
con la mtb, noto ciclisti che frullano rapportini ridicoli, leggerissimi,
praticamente non si muovono. Con il miglioramento della prestazione, sarà
possibile pedalare con rapporti più impegnativi. Quando la pedalata da seduti
ci appare troppo faticosa, allora, anziché passare ad un rapporto più leggero, è
meglio salire sui pedali. Se siamo su una bici da corsa, mani appoggiate ai
freni (foto in alto). E' meglio evitare la posizione con le mani in basso al manubrio (foto in basso), perché la prima posizione permette una respirazione migliore, una schiena più dritta e non piegata nel
tratto lombare, un aiuto anche delle braccia nei tratti più duri e permette di
utilizzare i muscoli degli arti inferiori con una differente angolazione rispetto
alla posizione seduta. Alcuni gruppi muscolari ‘si riposano’, mentre altri
lavorano. E’ come avere due ‘motori’ (il paragone non è azzeccato, ma rende un
po’ l’idea).
13-continua
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