venerdì 9 giugno 2017

Soffrire




Quando siamo nella sofferenza, non dobbiamo avere la pretesa di giudicare il passato e di programmare il futuro: il primo apparirebbe un fallimento, il secondo un muro invalicabile. Accontentiamoci del presente doloroso, sfruttando ogni mezzo (soprattutto medico) per allentare la morsa. Né dobbiamo pretendere di poter elargire sorrisi, comportandoci come se nulla fosse. Qualcuno ci riuscirà, ma i più non sono chiamati alla santità. Limitiamoci ad un comportamento ragionevolmente educato, chiamiamo a rapporto tutta la nostra pazienza, preferiamo sempre il silenzio all’invettiva. E se sfugge qualche parola grossa, appelliamoci alla nostra umanità ferita. Se non lo consideriamo tempo perso, sfruttiamo anche la preghiera.

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