sabato 24 giugno 2017

Sport per la salute - 11


E dopo il cammino e la corsa, ecco la modalità per la conservazione della salute che attualmente prediligo, la via d’uscita giocoforza utilizzata dai runner che, dopo aver usurato le articolazioni e i tendini, trovano qui uno spazio vitale: la bicicletta.
Limito il campo. Qui parlerò solo della bici ‘allenante’, lasciando perdere la bici come mezzo di trasporto per andare in centro città, per gite fuori porta che conducono a trattorie e locande, tutte scelte ottime e auspicabili, ma che in genere non fanno perdere chili. Non parlerò di bici elettriche, ma della bici usata quotidianamente (o alternata a cammino, corsa…), possibilmente in salita.

Uso la bici dall’età di 5 anni, ho percorso migliaia di chilometri, non l’ho mai abbandonata in quasi 60 anni di onorata carriera, e ne faccio largo uso soprattutto dopo i 50 anni. Chi ha dolori alle ginocchia se cammina o corre, in bici in genere non ne ha. Idem dicasi per la schiena, anche se sulla schiena bisognerà fare un discorso a parte. Cominciamo con la scelta del mezzo. Consiglio la bici da corsa. Con meno di 400 euro potete acquistare (ad esempio da Decathlon) una bici più che accettabile, con 24 rapporti. Consiglio di prendere una bici con il puntapiedi senza blocco, onde poter usare normali scarpe da tennis, essenziali se –soprattutto in fase iniziale- si alternano bici e cammino. Inoltre il puntapiedi senza blocco permette di usare l’avampiede con maggior lunghezza, favorendo la pedalata senza premere troppo sulle dita (ciò lo dico soprattutto per chi ha problemi di alluce valgo…). Questo tipo di fermapiede permette poi di sganciare la gamba con maggior velocità, in caso di caduta.

11-continua 

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