sabato 12 marzo 2016

La mia scrittura - 61



Il nuovo millennio vede anche il mio esordio nella squadra del Premio Chiara, un evento legato solo indirettamente alla mia scrittura, ma comunque rientrante sempre nello stesso capitolo. Dopo aver partecipato con insuccesso due volte al Premio Chiara come autore, dopo averlo seguito come giornalista per una decina d’anni, ricevetti una telefonata da Bambi Lazzati: “Gottardo Ortelli ti vorrebbe parlare, puoi venire al Caffè Zamberletti di Piazza Monte Grappa?” Come no, non mi feci pregare e andai all’incontro. Ricordo che avevo un gran mal di testa e mi chiedevo cosa volesse da me l’ex assessore alla cultura del Comune di Varese, nonché presidente del prestigioso premio letterario. E’ presto detto: in una politica di ricambio dei membri della Giuria, mi chiedeva se ero disposto a farne parte, in sostituzione di Marta Morazzoni. Naturalmente accettai subito, dando inizio ad una bella ed arricchente esperienza, durata dieci anni, e che ancora continua, come giurato del Premio Chiara per inediti. Ebbi modo di leggere parecchio, conoscere giornalisti, scrittori, gente di cultura; toccavo con mano, da vicino, quell’ambiente che avevo solo immaginato, che era stato dell’amico Gino Montesanto, addirittura mi rendevo giudice delle sorti altrui, dopo che per molto tempo altri erano stati ‘inclementi’ con me. Fra le cose più arricchenti, ebbi anche la possibilità di dare il mio contributo come scrittore alla rivista ‘Confini’, che per qualche anno uscì, edita dagli Amici del Premio Chiara. Ricordo fra gli altri, giurati allora, il professor Luigi Ambrosoli, Giovanni Pacchiano, la cara Piera Corsini, il medico-letterato Romano Oldrini (attuale presidente del Premio), il simpatico Peppo Curonici, Ambrogio Borsani, la dinamica Bambi Lazzati e naturalmente Gottardo Ortelli (foto), che ancora ringrazio per la scelta e che, morto prematuramente, qui ricordo con affetto.

61-continua  



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