lunedì 28 marzo 2016

La mia scrittura - 85



Verso la fine del 2009 ero riuscito, dopo un po’ di lavoro ai fianchi, con pazienza e credendo nella mia rubrica, a trovare uno spazio per Pensieri & Parole, nella pagine delle Lettere de La Prealpina. Ero contento anche perché i miei rapporti con l’editore (ed ex direttore) erano positivi, tanto che mi avevo commissionato alcune pagine monografiche. Poi il ‘fattaccio’, una notizia da me scelta e pubblicata sull’AgendaVarese2010, una news del mese di marzo, quando si annunciava uno sciopero proclamato dai lavoratori del quotidiano di via Tamagno. La notizia (niente di che, un semplice fatto riportato da tutti i media varesini) sarebbe passata inosservata se un solerte giornalista della Prealpina (certamente non gli stavo simpatico) non l’avesse segnalata alla proprietà, giudicandola inopportuna. L’editore si inviperì, troncò di netto la mia collaborazione più che decennale con il giornale, se la prese anche con i fotografi (ma loro non avevano alcuna colpa per le notizie scelte), che ovviamente chiesero conto a me per quella ‘breve’ poco oculata.  Tutto il mio lavoro di anni, per valorizzare  e promuovere l’Agenda Varese, venne cancellato da una notizia di poche righe, che continuo a considerare più che pubblicabile. Fatto sta che il nostro terzetto si divise, loro continuarono per due o tre anni a pubblicare l’Agenda, scegliendo una giornalista del loro giornale, dando più rilievo alle immagini e meno al testo scritto. Per me fu davvero un episodio triste. Ricordo ancora la presentazione della prima Agenda senza di me: in Salone Estense, io in fondo, ignorato dai due amici fotoreporter. Per fortuna Antonio Franzi, anche in quel caso conduttore della serata, mi vide e si ricordò di salutarmi, indicandomi fra i presenti. Si chiuse così in modo per me inglorioso la bella avventura dell’AgendaVarese. Nella primavera del 2009 avevo organizzato, nella sala Ambrosoli a Villa Recalcati, una seconda presentazione del mio racconto lungo ‘Cicale al carbonio’ (foto), con l’amico giornalista e ciclista Paolo Costa, Miss Mondiali Gloria Bertazzoni, Antonio Borgato (che aveva musicato un mio testo in dialetto, dal titolo Pedala) e mio fratello Guido.  

85-continua

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