Ho ritrovato casualmente questo pezzetto, scritto per il quotidiano La Prealpina dieci anni fa. Lo ripropongo, perché mi piace unire nuovamente Luciana e Rino, morto in maggio, ormai prossimo ai cent'anni.
(c.z.) La tradizionale festa di inizio attività del
Consultorio familiare ‘La Casa’ di Varese, che si è svolta lo scorso sabato 27
ottobre, in questo 2007 s’è arricchita di una celebrazione di particolare
significato. Don Pino Gamalero, il dottor Mombelli, i soci e i collaboratori
dell’Istituto hanno testimoniato la loro riconoscenza verso i coniugi Pajetta,
Luciana e Rino. Sposi da sessant’anni, ma non solo. Rino Pajetta, per oltre
vent’anni presidente dell’Istituto geriatrico ‘Molina’ di viale Borri, ha
compiuto in questo 2007 novant’anni, ed è ancora attivo nella vita varesina.
Sua moglie Luciana è stata fra le fondatrici dell’Istituto ‘La Casa’, nato nel
1966 su sollecitazione lungimirante di Monsignor Enrico Manfredini (allora
prevosto di Varese) e durato sino ad oggi grazie alla dedizione di varesini
quali Luciana Pajetta. Che, quarant’anni dopo quel ‘battesimo’, è presenza
attiva e propositiva all’interno del Consultorio di ispirazione cattolica.
Durante la celebrazione eucaristica, don Pino Gamalero s’è fatto portavoce
della riconoscenza di tutti gli operatori, ringraziando chi ha saputo dare
testimonianza concreta, duratura, fedele alla verità dell’amore cristiano, alla
solidità della famiglia fondata sul matrimonio. Fra i presenti, i coniugi
Avanzini, Italico Rossotti e la moglie, ‘ragazzi’ dell’oratorio di San Vittore
cresciuti negli anni Sessanta con Monsignor Manfredini, e da allora sempre
vicini alla Chiesa varesina, e attivamente impegnati nella società. Inizia
dunque un nuovo anno di attività del Consultorio, che in realtà –come ha
ricordato il presidente Mombelli- non s’è mai fermato, a parte la settimana di
ferragosto. Questo per garantire una vicinanza continua alla persona che vive
un momento di sofferenza nella relazione familiare. Il Consultorio, che ha sede
in via Crispi, ha di recente rinnovato la struttura, proprio per rispondere più
adeguatamente alle richieste di aiuto che giungono quotidianamente alla
segreteria, segno di un disagio che può trovare risposte adeguate nella Casa
varesina.
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